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Inside Out – Recensione

Inside Out: divertente e commuovente, un film che aiuta a conoscere le proprie emozioni

  • Regia: Pete Docter
  • Cast: Bill Hader, Amy Poehler, Mindy Kaling, Phyllis Smith, Lewis Black
  • Genere: Animazione, colore
  • Durata: 102 minuti
  • Produzione: USA, 2015
  • Distribuzione: Walt Disney
  • Data di uscita: 16 settembre 2015

inside outUna ragazzina si trova ad affrontare per la prima volta le difficoltà della vita e deve fare i conti con le sue emozioni, veri e propri personaggi con un carattere. Nel frattempo i genitori stanno a guardare senza capirci molto.

È  un film tanto per bambini quanto per adulti “Inside Out”, ultimo lavoro dello Studio Pixar prodotto dalla Disney e diretto da Pete Docter, che già aveva raccontato l’età matura con “Up”. Adesso è la volta del coloratissimo universo dei teen agers, che tanto semplice non è.

Riley è una bambina felice di undici anni che si trasferisce con i genitori dal Minnesota a San Francisco. Si tratta di un grande cambiamento che scombussola le sue emozioni. Sono loro, i buffi e teneri Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia, a non capirci più niente. Tutto l’equilibrio nella loro centrale operativa, il cervello della piccola, salta.

È  Gioia a capitanare la squadra insieme a Tristezza, il cui ruolo importante sarà riconosciuto da tutti solo alla fine dei giochi. Come in una sorta di mondo incantato stile “Alice nel paese delle meraviglie”, quello che era dentro va fuori con qualche effetto collaterale. Anzi, le isole della personalità della piccola protagonista cadono a pezzi come il parco dell’immaginazione governato da Bing Bong, suo amico immaginario.

La materializzazione dell’immateriale, vedi il ricordo che prende la forma di una biglia colorata, è riuscitissima in “Inside Out”, capace di far ridere molto ma anche molto pensare

Dopo rocambolesche avventure sul treno dei pensieri e nella spaventosa caverna dell’inconscio, tutto tornerà al suo posto… in attesa che arrivi l’adolescenza. “Inside Out” riesce nella difficile impresa di raffigurare in modo semplice e colorato, quello che semplice non è. Anche se marginalmente, Docter entra anche nella testa dei genitori della sua eroina. Ma evidentemente quello che emerge è che da adulti le emozioni devono contare molto meno. Alla fine della proiezione, infatti, si esce con la voglia di ritornare bambini dopo aver recuperato la propria ombra rimasta chiuso in un armadio in soffitta.

Un piccolo grande capolavoro per tutta la famiglia e per tutti coloro che credono che si possa ancora volare con la fantasia

Si tratta di un film perfettamente riuscito come il precedente “Up”, con trovate visive perfette e personaggi che sembrano quasi uscire dallo schermo. Gli occhioni blue di Riley bucano lo schermo in tutt’uno con la faccina felice di Gioia, una sorta di Trilly in versione moderna. Nella sua complessità “Inside Out” è una pellicola per  adulti, che possono comprendere meglio dei ragazzini alcune trovate geniali ma non semplicissime. Del resto, detto dallo stesso produttore Jonas Rivera e dal regista, “Inside Out” è pensato più per i genitori che per i loro figli. Il film può aiutare loro a capirli e, perché no, a ricordarsi che anche loro avevano tanto tempo fa un buffo amico immaginario di zucchero filato.

Roberta D’Amico

Inside Out – Recensione

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