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Il negoziatore – Recensione

Un faccia a faccia teso tra Samuel L. Jackson e Kevin Spacey in un poliziesco avvincente

(The Negotiator) Regia: F. Gary Gray – Cast: Samuel L. Jackson, J.T. Walsh, Kevin Spacey, David Morse, Ron Rifkin, Tom Bower, Paul Giamatti – Genere: Thriller, colore, 138 minuti – Produzione: USA, 1998 – Distribuzione: Warner Bros – Data di uscita: 4 aprile 2002.

ilnegoziatoreVittima di un complotto, Danny Roman, poliziotto e negoziatore di Chicago, per far sentire la sua voce e cercare di far luce sull’imbroglio tessuto alle sue spalle, prende in ostaggio alcuni colleghi. A risolvere la situazione viene chiamato Chris Sabian, suo collega, anch’egli esperto mediatore in casi difficili di estorsioni e rapimenti. Inizia così una lunga serie di trattative allo scopo di risolvere la questione senza inutili spargimenti di sangue.

Questa la trama de “Il negoziatore”, ottimo poliziesco del 1998, diretto da F. Gary Gray ed egregiamente sceneggiato da James DeMonaco e Kevin Fox, che sfruttano, per il grande schermo, una figura inusuale quale quella del negoziatore, tramite importante tra giustizia, di cui è portavoce, e criminale, di cui diventa una sorta di confidente.

A partire da un’indagine sulla polizia corrotta, motivo invece assai sfruttato, si sviluppa una storia estremamente curata nella psicologia dei personaggi, che si rivelano e prendono corpo sulla base di dialoghi pregevolmente organizzati.

Parte così un faccia a faccia tra i due protagonisti, Danny Roman e Chris Sebian, che diventa il punto di forza dell’intera pellicola, soprattutto per l’interpretazione di Samuel L. Jackson, nei panni del primo, e di Kevin Spacey, nel ruolo del secondo, e forse in una delle sue prove migliori. È così che quello che inizialmente potrebbe sembrare un action movie si trasforma in un thriller psicologico, che mantiene sempre alta l’attenzione, a dispetto delle due ore e venti di durata.

Nonostante la divergente posizione e il ruolo giocato da Danny Roman, tra i protagonisti non si crea l’usuale antagonismo, con il buono da una parte e il cattivo dall’altra. Tra i due interlocutori sussiste un rapporto di reciproco rispetto, che esula da qualsiasi risoluzione scontata, il cui pericolo è scongiurato anche dal dinamismo del montaggio. Dedicato alla memoria del caratterista J.T.Walsh, “Il negoziatore” è un film avvincente consigliato a chi ama l’azione supportata da una storia avvincente.

Fabiana Girelli

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