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Magic in the Moonlight – Recensione

Una commedia romantica capace di individuare il luogo proprio della magia

Regia: Woody Allen – Cast:Emma Stone, Colin Firth, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Hamish Linklater – Genere: Commedia, colore, 97 minuti – Produzione: Francia, USA, 2014 – Produzione: Warner Bros Italia – Data di uscita: 4 dicembre 2014.

magic-in-the-moonlightWei Ling Soo è un illusionista cinese, nei suoi spettacoli dimostra una maestria senza eguali che gli vale una notevole fama tra i suoi contemporanei. La sua illusione migliore è quella che avvolge la sua stessa personalità: in pochi sanno che dietro al grande mago con gli occhi a mandorla si nasconde in realtà Stanley Crawford, un gentiluomo inglese che nel suo empirismo radicale, completamente avverso a spiritualismi d’ogni sorta, è il primo a sostenere che al di là dell’illusione non c’è magia ma soltanto trucco.

Le certezze di Stanley cominceranno a vacillare quando il suo amico e collega Howard Burkan lo inviterà a seguirlo in Costa Azzurra per smascherare una medium che è stata assunta dalla prestigiosa famiglia Catledge per entrare in contatto col defunto Mr. Catledge. Il prestigiatore positivista, più che convinto di trovare a villa Catledge una ciarlatana come le tante altre già smascherate in passato, rimarrà di stucco quando la graziosa Sophie, così si chiama la medium, saprà dimostrare una reale abilità di chiaroveggenza.

Tra i dialoghi esilaranti sapientemente articolati dalla penna di Woody Allen e le splendide scogliere francesi, comincerà a svelarsi gradualmente l’ambiguità di una magia al chiaro di luna: la vera magia, senza trucco e senza inganno, esiste veramente; non nel mondo delle illusioni e degli spiriti, dove un uomo intelligente saldamente ancorato nella sua granitica razionalità pensava giustamente di non poterla mai trovare, quanto invece nella semplicità d’un chiaro di luna che si infrange sui morbidi lineamenti di una fanciulla graziosa, aprendo le porte di quel continente incantato che batte nel petto di noi tutti.

Dunque, chi fosse indotto a pensare che la magia sia tornata al centro degli interessi del regista newyorkese, come era stato ai tempi di “New York Stories” o del più recente “Scoop”, faccia attenzione al fatto che la vera magia che fa veramente da protagonista in questo caso è un’altra: quella dell’innamoramento di Stanley e Sophie, impeccabilmente interpretati da Colin Firth e Emma Stone. Questo cambiamento a livello di focus può forse indicarne un altro, magari più profondo, che si gioca tutto sul terreno del linguaggio; il cinismo con il quale Allen ha sempre guardato ai rapporti di coppia sembra ora lasciare spazio anche a un po’ di dolcezza.

In conclusione “Magic in the Moonlight” è una commedia molto piacevole e ben scritta, capace di dipingere con stile e intelligenza un affresco di quello che potrebbe essere stato il destino, comico e paradossale, di un europeo borghese degli anni venti intento ad affrancare la sua vita dallo spirito e da Dio.

Claudio Di Paola

Magic in the Moonlight – Recensione

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