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Andiamo a quel paese – Recensione

I fan della coppia siciliana non rimarranno delusi, ‘andando a quel paese’ rideranno abbondantemente.

Regia: Salvatore Ficarra, Valentino Picone – Cast: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Fatima Trotta – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 6 novembre 2014.

andiamo-a-quel-paeseFicarra e Picone tornano sul grande schermo con una storia che, come tradizione vuole, è ambientata nella loro amata Sicilia.

La coppia di attori accende i riflettori su certo malcostume italico che vede interi nuclei familiari campare come parassiti sulla pensione dell’anziano di famiglia, che sia un nonno, un genitore o una vecchia zia.

Se è vero che spesso queste pensioni sono una vera e propria ancora di salvezza per la sussistenza, altre volte si approfitta di questi poveri anziani per pagare i propri conti, senza cercare seriamente un’occupazione.

Così abbiamo Salvo e Valentino nei panni di due disoccupati, il primo con famiglia a carico, il secondo con una laurea che non ha portato il lavoro sperato, che si vedono costretti a lasciare Palermo per tornare al paese natio, Monteforte, un piccolo centro sperduto nel nulla dove, difficilmente, si può tenere un segreto.

Tra battibecchi fra i due amici e trovate inusuali per sbarcare il lunario il film scorre veloce, per il diletto degli estimatori della coppia di comici.

Salvo e Valentino non vogliono correre rischi e offrono allo spettatore un cliché rodato, che va dall’assolata cornice sicula allo sbeffeggiare i difetti del nostro paese, fino al solito gioco delle parti tra i due. Valentino continua a vestire i panni del buono e Salvo non proprio quelli del cattivo, ma di sicuro quelli dello scaltro opportunista; d’altronde viene difficile immaginare Valentino Picone in panni diversi.

La coppia funziona bene così, e al pubblico piace per questo, perché divertono in modo semplice, senza strafare, senza voler fare filosofia: questa è una commedia tradizionale, si paga il biglietto per ridere un po’.

Non mancano le frecciate alla piaga delle raccomandazioni, talmente insita nel territorio che, per Salvo, Valentino è un fesso, poiché pensa che gli debba essere dato un lavoro poiché meritevole: essere preparati è inutile, devi conoscere le persone giuste, meglio se il politico giusto.

Segnaliamo la piacevole presenza nel cast di Francesco Paolantoni, e la chiusura della pellicola con la voce di Alberto Sordi che ci manda proprio tutti a quel paese.

Il film chiude l’edizione 2014 del ‘Festival del Film di Roma’.

Maria Grazia Bosu

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