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Soap Opera – Recensione

Nel film di Alessandro Genovesi la vita si trasforma in una vera e propria soap opera

Regia: Alessandro Genovesi – Cast: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis, Diego Abatantuono, Chiara Francini, Elisa Sednaoui – Genere: Commedia, colore, 86 minuti – Produzione: Italia, 2014 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 23 ottobre 2014.

soap-operaFilm di apertura della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, candidato nella sezione Gala, “Soap Opera” di Alessandro Genovesi si presenta come una commedia brillante ed originale.

In una imprecisata città italiana, completamente imbiancata dalla neve e a ridosso del Capodanno, le vite di alcuni particolari inquilini di una palazzina si intrecciano e stravolgono. Gianni è il proprietario dell’edificio e vive con il fratello Mario, costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente provocato dallo stesso Gianni. Alice è l’attrice di una celebre soap opera in costume e ha una passione sfrenata per gli uomini in divisa. Francesco (De Luigi) vive all’ultimo piano, è un single sempre impegnato con nuove donne ma mai soddisfatto perché ancora innamorato dell’ex ragazza Anna (Capotondi), la quale dopo averlo lasciato, è rimasta incinta di un altro uomo. Infine c’è Paolo, migliore amico di Francesco, che nonostante stia per diventare padre, sta vivendo una momentanea crisi di identità sessuale.

Le vite di tutti gli abitanti del palazzo verranno sconvolte dal suicidio di Pietro, l’inquilino del piano terra, e dall’arrivo della sua ragazza Francesca.

Dopo il bizzarro interrogatorio condotto dal maresciallo Cavallo (Abatantuono), una serie di strambi eventi si abbatterà sui protagonisti, cambiando radicalmente le loro vite ma unendoli ancora di più.

Alessandro Genovesi (“La peggior settimana della mia vita”, “Il peggior natale della mia vita”) dirige nuovamente Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi, questa volta però in una commedia del tutto particolare.

“Soap Opera”, come afferma lo stesso regista, nasce originariamente come opera teatrale e effettivamente molti sono gli elementi tipici del teatro mantenuti nella versione per il grande schermo.

La scelta di ricostruire tutti gli ambienti in studio è il primo sintomo della volontà del regista di mantenere lo stile teatrale della storia: per esempio, più di una volta, viene mostrato l’intero edificio dall’esterno, eliminando la parete frontale del palazzo così da poter vedere contemporaneamente gli interni di tutti gli appartamenti con i loro abitanti. Una scelta che sicuramente colpisce positivamente lo spettatore, in quanto gli permette di avere una visuale completa dell’intera scena, proprio come accade in teatro.

I personaggi si muovono in un ambiente letteralmente ovattato dalla neve e in un’epoca non ben precisata: essi infatti posseggono oggetti all’avanguardia, come smartphone e computer di ultima generazione, ma girano su macchine d’epoca e vestono spesso abiti un po’ datati. Il tutto contribuisce ad immergere lo spettatore in un’atmosfera fantasiosa e molto lontana dal reale. La distanza dal mondo reale è poi sottolineata dalla presenza di elementi del genere del melodramma, che avvicina ulteriormente il film alla dimensione teatrale.

Tutti gli interpreti si sono misurati per l’occasione con ruoli a loro non molto familiari, ma si sono dimostrati assolutamente all’altezza. Fabio De Luigi non si limita semplicemente a far ridere, cosa che comunque gli riesce naturale, ma veste i panni di un personaggio complicato, deluso da se stesso e ovviamente innamorato. Anche Ricky Memphis non è più il solito romano di borgata, ma un uomo adulto in piena crisi esistenziale.

“Soap Opera” non è la solita commedia e forse proprio questo potrebbe scontentare qualcuno, ma lo spettatore un po’ più attento coglierà sicuramente gli aspetti particolari della pellicola e ne rimarrà piacevolmente colpito.

Il film mostra sullo schermo l’aspetto più fantasioso e spettacolare della vita, che spesso è proprio come una soap opera televisiva.

Margherita Mustari

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