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Chi è Dayani Cristal? – Recensione

Con “Chi è Dayani Cristal?”, Marc Silver e Gael Garcia Bernal emozionano lo spettatore per il loro modo di parlare d’immigrazione clandestina

(Who is Dayani Cristal)) Regia: Marc Silver, Gael García Bernal – Cast: Gael Garcia Bernal – Genere: Documentario, colore, 84 minuti – Produzione: USA, Messico, 2013 – Distribuzione: P.F.A Films – Data di uscita: 20 novembre 2014.

chi-e-dayani-cristal“Tu, Signore hai saputo cos’ era la migrazione e l’hai fatta conoscere a tutti coloro che vivono, e che cercano un passaggio sicuro per i cancelli del Cielo. Tu stesso hai condotto Abramo, padre di tutti i credenti lontano dalla sua terra e Tu stesso ti sei fatto migrante dal Cielo alla Terra”. Sono queste struggenti parole della “Oraciòn del Migrante” a dare l’avvio a “Chi è Dayani Cristal ?”, documentario diretto da Marc Silver che vede Gael Garcìa Bernal nella doppia veste di produttore ed unico interprete, in cui ancora una volta si torna a parlare di immigrazione clandestina.

Dal governo USA e purtroppo sempre più spesso anche dai governi del Vecchio Continente l’immigrato viene percepito solo come un numero, un clandestino oppure un potenziale criminale. Con il suo documentario Marc Silver usa la storia di un uomo trovato morto nell’agosto del 2010 nel deserto dell’Arizona a poche miglia dal confine con il Messico, che tatuate sul petto aveva le parole “Dayani Cristal” , per raccontare le storie di tanti come lui che intraprendono ogni giorno un viaggio pericoloso e probabilmente senza ritorno.

Nel tentativo di far entrare il pubblico in totale empatia con il protagonista della storia, Silver decide di alternare le sequenze in cui intervista la polizia della contea di Pima in Arizona che si è occupata del caso e i famigliari della vittima a quelle in cui il magnetico Gael Garcia Bernal ripercorre il cammino che ha portato quest’uomo dal suo villaggio in Honduras alla sua tomba nel deserto dell’Arizona. E’ proprio la parte fittizia del racconto, quella appunto interpretata da Bernal, ad emozionare maggiormente.

In maniera assolutamente credibile il protagonista di “No – I giorni dell’arcobaleno” si cala nei panni di questo migrante, mescolandosi ai migliaia di viaggiatori che si aggrappano con forza al sogno di una vita migliore e viaggia con loro su un treno arrugginito che lo porterà ai confini del paese in cui tutto è possibile. La suggestione provocata nel pubblico dagli sguardi degli emigranti, che dividono con lui la scena, dalle loro storie, e dai paesaggi incontaminati e temibili, resi semplicemente mozzafiato dall’accurata fotografia di Silver, è assoluta.

Se quindi nelle parti del racconto affidate alla voce suadente di Bernal chi guarda riesce ad immedesimarsi nelle odissee personali di queste persone, il suo interesse scema nei momenti dedicati alle interviste, sopratutto a quelle in cui ad essere protagonisti sono i parenti della vittima, che invece di rendere più personale la narrazione puramente documentale, contribuiscono a renderla frammentaria e a tratti retorica.

Nel complesso però “Chi è Dayani Cristal?” può considerarsi un prodotto riuscito per il suo modo semplice e diretto di affrontare un tema delicato come quello dell’immigrazione e che magari porterà alla riflessione chi ancora pensa che l’unico modo per risolverlo sia creare barriere sempre più alte tra un mondo e l’altro.

Mirta Barisi

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