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Recensione “Enigma Rol”: oltre la razionalità scientifica ma anche il fanatismo, Rol è nutrimento puro dello spirito

La storia di Gustavo Rol, uno degli uomini più misteriosi ed affascinanti del Novecento, arriva finalmente sul grande schermo. In cabina di regia c’è Anselma Dell’Olio, reduce dal lavoro sui documentari che indagano le personalità di Marco Ferreri, Federico Fellini e Franco Zeffirelli, artisti eclettici e fuori dagli schemi – gli ultimi due non a caso erano cari amici di Rol.

Indice

Enigma Rol: tutte le informazioni

Trama

La vita di Gustavo Rol, ricostruita attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, di chi ha assistito ai suoi esperimenti – alti nomi della borghesia torinese e stimati professionisti – e anche attraverso le parole di chi l’ha sempre messo in dubbio, di chi non ha mai creduto alla sua straordinarietà.

Recensione “Enigma Rol”: oltre la razionalità scientifica ma anche il fanatismo, Rol è nutrimento puro dello spirito

Crediti

  • Data di uscita: 6, 7, 8 novembre
  • Regia: Anselma Dell’Olio
  • Sceneggiatura: Anselma Dell’Olio, Alessio De Leonardis
  • Durata: 94 minuti
  • Genere: Docu-fiction
  • Produzione: La Casa Rossa con Rai Cinema in co-produzione RS Productions e Pepito Produzioni in associazione con Luce Cinecittà
  • Distribuzione: RS Productions

Recensione

Sulla figura di Gustavo Rol girano da anni innumerevoli voci e testimonianze che aiutano ad intuire la straordinaria importanza che ha avuto nella vita di chi lo ha conosciuto. Sensibile e misterioso – attenzione a definirlo “sensitivo”, “mago” o “veggente”, lui non amava questi appellativi -, grazie alle sue speciali facoltà ha prestato soccorso ai partigiani durante la guerra e successivamente negli ospedali, oltre ad alleviare le sofferenze emotive e fisiche di centinaia di persone (a lui vicine e non). I suoi prodigi, stando ai racconti di chi vi ha assistito, risultano difficilmente replicabili e lontani dagli inganni di un semplice illusionista, anche perché spesso si trattava di improbabili e spiazzanti predizioni.

Le azioni più gentili e salvifiche verso il prossimo, tuttavia, sono passate in sordina, poiché Rol trattava le proprie doti con grande umiltà e riservatezza e non era solito metterle in pubblica mostra. A riprova di ciò, preferiva condurre esperimenti in compagnia di un ristretto e fidato gruppo di amici, a cui talvolta si aggiungeva qualche nuovo volto curioso di partecipare. Proprio questo atteggiamento discreto ha causato lo scetticismo di alcune figure scientifiche del tempo – su tutte il razionalissimo Piero Angela -, che lo accusavano di essere un impostore o addirittura un “prestigiatore mediocre”, in riferimento ad alcuni “trucchi” che era solito proporre servendosi delle carte da gioco.

Severa e divertente la stoccata di Giuliano Ferrara:

Con Rol mi sembra che stiamo su un altro livello. Insomma, lui le carte le faceva volare. Angela suonava il pianoforte. Sono due attività diverse.

Al contrario di certe menti scientiste che lo screditavano – tra cui il seguace di Angela Massimo Polidoro, presente nel docu-film in quanto voce irrisoria e diffidente -, i sopra citati Fellini e Zeffirelli, ma anche Vittorio Gassman – la figlia Paola viene qui intervistata e racconta diversi aneddoti -, Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Dino Buzzati, allo stesso modo di tanti altri nomi celebri, lo stimavano e godevano della sua compagnia. Persino Mussolini e Hitler vollero consultarlo per avere una predizione sull’esito della guerra. Sappiamo peraltro che alcuni dei medici più importanti di quegli anni erano fiduciosi nelle sue abilità, a tal punto da consultarlo frequentemente per ricevere suggerimenti.

Anselma Dell’Olio ne realizza un ritratto cinematografico fedele ed estremamente rispettoso, mischiando le parole di amanti, scettici e conoscenti imparziali, ma soprattutto grazie alle nuove fonti emerse dagli archivi privati dell’uomo che ha potuto consultare insieme a Paola Giovetti, scrittrice e indagatrice del paranormale che lo ha conosciuto di persona e che funge da madrina ciceroniana dell’operazione.

Ricostruzioni filmiche minimali – ma necessarie, considerando lo scarso repertorio visivo che abbiamo di Gustavo Rol – e immagini animate si alternano in maniera funzionale ai contributi dei vari ospiti invitati ad esprimersi. Non è però il lato tecnico a dover giocare il ruolo più importante in un documentario del genere, bensì quello emotivo e spirituale, poiché la storia di Rol è complessa e delicata, come da titolo enigmatica e piena di sfumature, difficile da trasporre rendendo giustizia ad un personaggio così poliedrico, visibilmente illuminato e segretamente illuminante.

Eppure la magia si avvera: fondamentale, in tal senso, il giusto minutaggio che lascia spazio ad un materiale esaustivo – come detto, per la maggior parte inedito rispetto a quanto tramandato finora – ma non tanto da appesantire la visione, e impressiona anche la toccante sensibilità mostrata dagli ospiti nell’esaltare l’aspetto umano di Gustavo ancor più di quello sensazionalistico. Provocano grande tenerezza inoltre i rimandi alla sua infanzia e gioventù, in particolare la nascita dell’amore storico per Napoleone, la riflessione scritta da bambino su Pinocchio – recuperata dal già citato nuovo archivio – e il cosiddetto risveglio della Kundalini, in seguito al quale è riuscito a scatenare la propria energia.

La credulità e l’incredulità non sono strumenti adatti per affrontare l’esperienza umana.

Lo spunto di riflessione più interessante è rappresentato dal concetto – ribadito quasi simbioticamente dagli interventi di Emanuele Trevi, Giuliano Ferrara e Rino Fisichella – secondo cui la postura più adeguata verso il mistero della vita è quella del legittimo dubbio rispetto a ciò che non può essere in alcun modo conosciuto. La scienza (si) crea determinati parametri allo scopo di fornire una spiegazione oggettiva della realtà ma a un certo punto dovrebbe fermarsi, poiché classificare tutti i fenomeni non equivale ad individuarne l’origine ancestrale.

Questo approccio ha contribuito fortemente a generare la tendenza empirica tutta contemporanea di ricerca maniacale del controllo e il conseguente inevitabile allontanamento dalla spiritualità. Gustavo Rol, con il suo rifiuto di farsi incasellare in una precisa definizione e con il suo distacco dalle logiche mediatiche, si colloca in quello spazio misterioso che agisce oltre il dogmatismo scientifico ma prende le distanze anche dal fanatismo di natura opposta, per accogliere l’inesplicabile dimensione occulta e abbracciare l’imperscrutabilità dell’esistenza.

Conclusioni

L’arrivo al cinema di una storia come quella di Gustavo Rol è un evento storico non indifferente, in quanto permette a chi non conosce il suo profilo di addentrarsi nelle dinamiche che lo hanno reso splendente agli occhi degli ammiratori e spiacevole nell’opinione di chi ne rigetta la grandezza. Coloro che invece erano già informati sulla vicenda hanno l’opportunità di avere accesso a documenti completamente inediti rispetto al materiale finora rinvenuto.

Anselma Dell’Olio realizza un’opera di enorme importanza, con rispetto e dedizione, che racconta le gesta umane e spirituali di uno degli uomini più affascinanti del Novecento e genuinamente accende il dibattito sugli arcani più oscuri e (in)conoscibili dell’esistenza umana.

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Corrado Monina

Corrado Monina

Mi chiamo Corrado, mi occupo di sceneggiatura, regia e critica e lavoro per il Filmstudio di Roma come responsabile creativo. Amo il cinema, la musica e tutto ciò che ruota intorno alle arti visive e alla letteratura.

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