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Four Lions – Recensione

Risate e sano umorismo sdrammatizzano in questo film, un tema incredibilmente serio come quello del terrorismo

Regia: Christopher Morris – Cast: Benedict Cumberbatch, Julia Davis, Alex MacQueen – Genere: Commedia, colore, 94 minuti – Produzione: Gran Bretagna, 2010 – Distribuzione: Videa – Data di uscita: 3 giugno 2011.

Four-LionsOmar, Waj, Barry, Faisal, sono quattro uomini che vivono in Inghilterra e che covano un piano segreto. Stanchi del modo in cui vengono trattati i mussulmani, decidono di arruolarsi come combattenti jihadisti, ma solo due di loro ci riusciranno, e neanche troppo bene. Anzi, a causa degli errori commessi dovranno scappare e far ritorno in patria inventando di aver ottenuto una grande missione: progettare un attentato che sbalordisca tutti. Solo che nessuno di loro è in grado di fare niente senza creare scompiglio; per non parlare poi delle scaramucce all’interno del gruppo per contendersi la leadership. Omar, il più ‘intelligente’ dei quattro dovrà fare i conti con tutto questo e venirne a capo.

Con “Four Lions” si ride con sarcasmo e ironia di una delle più grandi paure degli ultimi anni: il terrorismo. Si scruta oltre l’apparenza dei personaggi, scavando a fondo nell’alienazione della cultura da cui provengono. Non ci si schiera né contro né a favore della religione, semplicemente si racconta una storia ironizzando grottescamente sui fatti della vita. I problemi sollevati dalla pellicola li abbiamo di fronte agli occhi tutti i giorni al telegiornale, eppure la maggior parte delle volte, finito il servizio, torniamo con la testa nel nostro guscio facendo finta di niente. Perché? Perché abbiamo paura, e perché con la paura non si scherza. Ma chi lo dice?

Il regista Chris Morris, qui alla sua prima esperienza in un lungometraggio, è un autore e noto conduttore, un addetto ai lavori del mondo della tv britannica, che da sempre contraddistingue i suoi prodotti con satira spinosa e verve comica, sdrammatizzando le problematiche più importanti. La stessa formula la ripropone in “Four Lions” in cui ci porta a ridere genialmente di gusto, delle nostre paure e dei nostri pregiudizi, ma anche della confusione e dei vari perché che affollano la mente delle persone. Come già accaduto con la pellicola “Kill me please” di Olias barco vincitrice del Festival del Cinema di Roma nella precedente edizione, il cinema riscopre il gusto di una black-comedy che oscilla fra riflessione e gag comiche ai limiti dell’assurdo, tratteggiata da una sceneggiatura intelligente e politicamente scorretta che, speriamo, riporti l’attenzione sul cinema di qualità.

Sonia Serafini

Four Lions – Recensione

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