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Una vita violenta (2019)

Recensione

Una vita violenta – Recensione: un trattato storico e drammatico di una generazione

una vita violenta review

“Una vita violenta” diretto da Thierry de Peretti affronta numerosi temi (alcuni molto attuali nella nostra società) fondamentali durante gli anni ’60-’70 in Europa. In questo caso ci troviamo in una Corsica dilaniata dai conflitti tra i movimenti di stampo marxista, lo stato francese e la mafia. I protagonisti della storia sono profondamente coinvolti in questa guerra interna che coinvolge amici, familiari e amori. Stéphane (interpretato da Jean Michelangeli) è uno studente di scienze politiche, che odia profondamente la situazione in cui vessa la sua isola natia ed è deciso ad agire anche con metodi poco ortodossi.

Una vita violenta (2019)

La rabbia che lui si porta dentro è troppo grande per poter essere controllata da semplici dibattiti e comizi politici. Per Stéphane diventa una necessità agire con la forza per migliorare il benessere del suo paese, un bisogno che ha sempre riguardato i giovani impegnati nella rivolte pubbliche o nelle manifestazioni. Il tappo che tratteneva tutti i suoi impulsi scoppia inevitabilmente nel vedere come il suo popolo viene maltrattato e non aiutato da un apparato amministrativo corrotto e al servizio dei criminali. Il tema della lotta è ben esplorato nel film: vi è chi preferisce l’agire con pazienza, chi con violenza e chi ha paura a causa delle possibili ripercussioni.

Nonostante i protagonisti siano principalmente giovani, i personaggi adulti hanno una loro valenza, in particolar modo la madre di Stéphane e François, il leader del loro movimento. La prima è ben consapevole della vita del figlio ed è preoccupata per le severe ripercussioni che potrebbero ritorcerglisi contro, ma allo stesso tempo riesce a comprendere bene le motivazioni che lo spingono ad agire in questo modo. François invece rappresenta una specie di figura paterna per Stéphane. Il vero padre del ragazzo non viene mai mostrato e un giovane senza un faro del genere ovviamente ne cerca un altro; tra le tante figure impegnate nel movimento, il leader è ovviamente quella più ambita, poichè rappresenta una guida che abbraccia le sue stesse idee politiche e può dare libero sfogo alle sue pulsioni, anziché buoni consigli.

Una vita violenta: regia efficace e coinvolgente

Thierry de Peretti dimostra una buona abilità nel ruolo da regista; attraverso l’uso di piani sequenza e inquadrature fisse pone un suo sigillo visibile sulla struttura del film. Il pubblico è ampiamente coinvolto nell’ambiente in cui si svolgono le vicende; le scene risultano particolarmente cariche di tensione dati i temi affrontati e la situazione del paese. Spazi grandi diventano stretti e ogni carrellata della macchina da presa che segue i vari attori sembra dover culminare con un colpo di scena inaspettato, specialmente nella sequenza finale.

Francesco Fabrizi

Trama

  • Titolo originale: Une vie violente
  • Regia: Thierry de Peretti
  • Cast: Jean Michelangeli, Cédric Appietto, Marie-Pierre Nouveau, Henri-Noël Tabary, Délia Sepulcre-Nativi, Dominique Colombani, Jean-Étienne Brat, Paul Garatte, Paul Rognoni, Anaïs Lechiara, Gérard Mazzoni, Théo Frimigacci, Stéphane Leca, Cédric Allessandri, Petru Bracci, José Muselli, François-Joseph Cullioli
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 107 minuti
  • Produzione: Francia, 2017
  • Distribuzione: Kitchen Film
  • Data di uscita: 23 maggio 2019

Una Vita Violenta Locandina

Quarto film diretto da Thierry de Peretti (tra i recenti ricordiamo “Sleepwalkers”, 2011 e “Les Apaches”, 2013), con Cédric Appietto e Jean Michelangeli fra i protagonisti; “Una vita violenta” è una pellicola drammatica che racconta la storia di un uomo desideroso di partecipare al funerale del suo migliore amico, nonostante minacce molto pesanti.

Una vita violenta: amicizia, una forza in grado di muovere il mondo

Stéphane, inizialmente un borghese di piccolo/medio rango cresciuto nella Bastia (una città francese della Corsica), per poi diventare un criminale e infine dissidente politico e agitatore della gente, si ritrova esiliato da più di un anno. La notizia dell’assassinio di uno dei suoi amici d’infanzia più cari, spinge Stéphane a recarsi nella sua isola natia. Sfortunatamente per lui, vige una minaccia di morte in caso sarebbe tornato in Corsica. Nonostante questo grave pericolo, l’uomo decide di recarsi ugualmente sull’isola e ripercorrere mentalmente tutto il viaggio che ha dovuto affrontare per diventare ciò che è diventato.

Una vita violenta: il cast

Stéphane, il protagonista della pellicola, è interpretato da Jean Michelangeli (“Mes Deux Amours”, 2012; “Meurtres A La Ciotat”, 2016). Tra gli altri attori del cast vanno menzionati Cédric Appietto (“L’immortale“, 2010; “Le Jour De Ma Mort”, 2016), Henri-Noël Tabary (“Treat me like fire”, 2018; “Apaches”, 2013), Marie-Pierre Nouveau (“Vive le France”, 2013; “Le jour où tout a basculé”, 2012), Délia Sepulcre-Nativi (“Ariane et Barbe-Bleue”, 2015; “Over la nuit”, 2019), Paul Garatte (“Disparus”, 2014; “Mafiosa”, 2012-2014), Jean-Étienne Brat (“Peur de rien”, 2015) e Anaïs Lechiara (“Over la nuit”, 2019).

Trailer

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