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Festa del Cinema di Roma 2017: David Lynch riceve il premio alla carriera

David Lynch è la star indiscussa della kermesse romana. Arriva in conferenza stampa accolto da un lungo applauso, e inizia quella che potrebbe essere una chiacchierata tra amici, vista la sua affabilità.

David Lynch conferenzaDefinito da tutti il regista dell’inconscio, David risponde con ironia dicendo che, se è così, lui non lo sa. E’ solo l’inizio di una serie di battute fulminanti, dette con il tono sereno e lento di colui che ha fatto della meditazione trascendentale la sua pratica quotidiana. Parlando del suo rapporto con i suoi attori, che si fidano di lui e viceversa, quando si tocca il tema del controllo registico, si limita a dire che è naturale controllare persino la gente di cui si fida: anche sul set sono tutti insieme per un buon lavoro.

Si parla del processo di creazione delle sue opere che sembrano essere assolutamente in sintonia con i suoi interpreti. Mr. Lynch, infatti, presenta loro lo script prima di girare e vede le reazioni per capire se sono in sintonia con lui, soltanto guardando i loro occhi.

Un artista a tutto tondo che ha fatto dell’enigma e dell’eccesso il suo marchio di fabbrica che trasmette serenità come uomo.

Di persona Lynch appare molto più semplice del suo personaggio. Eppure è stato coniato l’aggettivo “Lynchiano”. A tal proposito, risponde con il consiglio datogli dal suo medico di non pensarci su.

Si parla molto, in conferenza, di Twin Peaks e della sua interpretazione da parte dello spettatore, intrappolato in questo lungo film di 18 ore atteso per 25 anni. Qualcuno, ricordando il sogno del suo personaggio nella serie, gli chiede chi fosse, in realtà, il sognatore… “dipende da te” è la brillante risposta.

Viene citato David Bowie, che ha lavorato in “Fuoco cammina con me”. Lynch lo voleva anche per la serie e non aveva capito le ragioni del suo rifiuto. E’ stato un attore perfetto comunque, dice con compianto. Qualcuno parla di fisica quantistica tra gli intervenuti alla conferenza, attacco molto apprezzato da un cineasta che si diverte a confondere il suo pubblico con una trasposizione dello spazio e del tempo in modo assolutamente unico. Effettivamente, è per lui un tutt’uno, anche grazie alla meditazione trascendentale che unisce in un unico universo più cose. Grazie a questa pratica, si può riuscire ad amare tutto ciò che si fa, anche cose stupide come la pulizia del proprio bagno, dice Lynch.  Quello che viene fuori dall’incontro con la stampa del vincitore del Premio alla carriera della Festa del Cinema di Roma è un uomo sereno e un artista a tutto tondo che ha trovato un suo equilibrio nella vita dopo un’infanzia serena e un’adolescenza inquieta. Il suo cinema è una raffigurazione sistemica dell’universo hollywoodiano citato continuamente in molte sue opere, un omaggio al grande classico “Sunset Boulevard” citato apertamente in “Mullholland Drive”. E alla fine della conferenza viene fuori inevitabilmente una domanda agli scandali recenti sul produttore Harvey Weinstein. Qualcuno chiede a Mr. Lynch circa una sua possibile implicazione, la sua risposta è iconica e ironica: “Stay tuned”, accolta da un applauso per un personaggio che vola alto in uno showbitz dove conta solo fare soldi da sempre.

Ivana Faranda

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