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148 Stefano – Mostri dell’inerzia (2011)

Recensione

148 Stefano – Recensione: Cucchi e il suo dramma

148 Stefano - Mostri dell'inerzia documentario

Presentato tra gli eventi speciali al Festival Internazionale del Film di Roma 2011, “148 Stefano – Mostri dell’inerzia” è un film documentario che cerca di trovare la verità sulla tragica fine di Stefano Cucchi, letteralmente percosso a morte nel 2009, dopo un arresto per spaccio di droga.

Il film rappresenta la volontà del regista Maurizio Cartolano di non far cadere nel silenzio e nell’omertà  un fatto troppo grave. La storia, l’ennesima macchia poco chiara sulla giustizia italiana, è piena di anomalie e indizi vaghi.

L’ultima volta che i genitori e la sorella videro Stefano fu in tribunale, già con dei segni neri in viso. I famigliari seppero della morte del ragazzo sei giorni dopo con una fredda comunicazione burocratica, che parlava semplicemente di “arresto cardiaco”; alla vista del corpo massacrato di Stefano, decisero di mostrare ai giornali le terribili foto che testimoniavano le condizioni in cui era al momento del decesso.

Nel documentario il padre e la sorella di Stefano descrivono il ragazzo come un individuo fragile che aveva fatto degli errori, ma che non meritava sicuramente una fine così orribile.

148 Stefano – Mostri dell’inerzia: tante voci, nessuna verità

Nel corso del lavoro di Maurizio Cartolano, a interviste ai parenti, soprattutto quelle scioccanti del padre Giovanni e della sorella Ilaria, si alternano spezzoni di filmini domestici con Cucchi in primo piano alla sua festa di compleanno nel 2005. È tenero e appare quasi spaurito, ma subito dopo vengono mostrate delle immagini cupe di lui in carcere.

Le voci nel documentario raccontano e ripercorrono tutte le anomalie e le stranezze del caso, avvolto nel mistero.

Non si vedono per pudore le foto tremende del suo corpo all’obitorio, ma l’orrore è già tutto nelle mille domande che ci si fa sulla sua fine. Nessuno, dai carabinieri che l’hanno arrestato alle guardie carcerarie, si è mai preso la responsabilità per quello che è successo. E gli stessi medici, tanti che l’hanno visto, neanche loro hanno fatto nulla per lui, ad eccezione del dottor Rolando degli Angioli di Regina Coeli che, misteriosamente, ha cambiato posto di lavoro subito dopo.

A prestare la voce per le lettere di Stefano è l’attore Claudio Santamaria.

Il 22 ottobre 2009, Cucchi Stefano diventa solo il 148° detenuto che muore in carcere. A dicembre diventeranno 177, tutti giovani e accusati di delitti di poco conto.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: Maurizio Cartolano
  • Cast: Stefano Cucchi, Giovanni Cucchi, Ilaria Cucchi, Claudio Santamaria
  • Genere: Documentario, Drammatico, Colore
  • Durata: 65 minuti
  • Produzione: Italia, 2011
  • Data di uscita: 2 Novembre 2011

148 Stefano - Mostri dell'inerzia poster

“148 Stefano – Mostri dell’inerzia”, documentario biografico e con una tematica a sfondo sociale del 2011 di Maurizio Cartolano, racconta il celebre caso Cucchi attraverso interviste, documenti e testimonianze di amici, familiari e figure chiave della vicenda.

Stefano Cucchi era un trentunenne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 per spaccio e detenzione di droga. Il mistero e lo scandalo sono nati quando solo sei giorni dopo (il 22 ottobre), in seguito ad un calvario insostenibile, il ragazzo è morto, presso il reparto di Medicina Protetta dell’ospedale Sandro Pertini, durante la custodia cautelare.

148 Stefano – Mostri dell’inerzia: un documentario per non dimenticare

Il documentario è stato sponsorizzato da Amnesty International e Articolo 21, distribuito da Il Fatto Quotidiano e trasmesso su La7 per la prima volta in chiaro con la partecipazione di Enrico Mentana. Il titolo è dovuto al fatto che Stefano è stato il centoquarantottesimo uomo morto in carcere nel 2009, e quello era il numero del cartellino all’obitorio.

148 Stefano: gli ultimi atti

Il 17 gennaio 2017, per Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, militari dell’arma coinvolti nel caso, viene chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale e abuso di autorità. I tre sono stati accusati di aver colpito Cucchi a tal punto da procurargli ferite letali, anche a causa della cattiva condotta dei medici.

Il 24 febbraio 2017 i tre carabinieri sono stati sospesi dal servizio.

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