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Upside Down – Recensione

L’amore può superare ogni ostacolo? Anche quello della forza di gravità? Per Solanas l’amore può tutto, se la coppia è quella formata da Kirsten Dunst e Jim Sturgess

Regia: Juan Diego Solanas – Cast: Kirsten Dunst, Jim Sturgess, Jayne Heitmeyer, Agnieshka Wnorowska, John MacLaren – Genere: Drammatico, colore, 107 minuti – Produzione: Canada, 2013 – Distribuzione: Notorious – Data di uscita: 28 febbraio 2013.

upsidedownposterDue mondi paralleli con opposte forze di gravità che rendono quasi impossibile i rapporti tra gli abitanti dei due diversi pianeti, entrambi in moto attorno alla stessa stella: è questo lo scenario proposto da Juan Diego Solanas, autore anche della sceneggiatura, nel suo secondo lungometraggio.

Ma non sono solo le leggi della fisica a separare i due pianeti, anche nel mondo immaginato da Solanas è la cattiveria umana a creare le barriere più profonde.

Nel mondo di sopra regna la luce, e gli abitanti sono ricchi e ben vestiti, mentre nel mondo di sotto sono le tenebre ad avere la meglio, e la popolazione deve arrabattarsi per sopravvivere, sfruttata energeticamente dal mondo di sopra, che non lascia loro neppure di che scaldarsi.

Ma non è questo il fulcro narrativo del film, bensì lo sfondo immaginifico in cui nasce l’amore tra i due protagonisti, Adam e Eden, nati in due monti opposti, ma attratti l’uno dall’altro a tal punto da sfidare le opposte forze di gravità che li dividono.

È il loro amore a permeare la pellicola di un romanticismo che travalica gli effetti speciali e le fughe rocambolesche del povero Adam per arrivare dritto al cuore dello spettatore.

Il film di Solanas non è perfetto, a tratti è anche semplicistico, ma funziona, perché Kirsten Dunst e Jim Sturgess sono una bella coppia d’attori, che sullo schermo fa scintille.

Il pubblico entra immediatamente in empatia con Adam/Sturgess, con la sua vita difficile, quasi priva d’affetti, se non fosse per la presenza della zia Becky, e segue con interesse la sue scelte rischiose in nome dell’amore per Eden.

Fondere fantascienza e romanticismo non è facile, e la visione a tratti della coesistenza dei due mondi, in cui una parte dei personaggi cammina coi piedi per aria è un po’ faticoso per gli occhi, ma “Upside Down” è come una visione, attraverso la quale il regista vuole affermare il predominio del cuore sulla regione, e persino sulle leggi della fisica.

Simpatico Timothy Spall (il Peter Minus della saga di “Harry Potter”) nel ruolo di Bob, collega di Adam nel mondo di sopra.

Maria Grazia Bosu

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