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Uomini che odiano le donne – Recensione

Tratto dal bestseller di Stieg Larsson, “Uomini che odiano le donne” porta sul grande schermo il primo capitolo della trilogia “Millennium”

(Män som hatar kvinnor) Regia: Niels Arden Oplev – Cast: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven Bertil Taube, Peter Haber, Peter Andersson, Marika Lagercrantz, Ingvar Hirdwall, Björn Granath, Per Oscarsson, Annika Hallin, David Dencik, Gunnel Lindblom, Georgi Staykov – Genere: Thriller, colore, 152 minuti – Produzione: Danimarca, Svezia, 2009 – Distribuzione: Bim – Data di uscita: 29 maggio 2009.

uomini-che-odiano-donneQuante attese e aspettative ruotano attorno alla trasposizione cinematografica di un libro diventato best seller…I “casi” letterari per eccellenza non faticano a trovare produttori disposti a tutto per accaparrarsi i diritti per la realizzazione di un film, e gli autori di quegli stessi romanzi molto spesso trovano assolutamente gratificante sapere che la loro “creatura” verrà tradotta in immagine, anche se non sempre secondo i loro desideri.

“Uomini che odiano le donne” è uno di quei libri di successo mondiale (oltre 8 milioni di copie vendute) da cui viene confezionato un film che ha la speranza di non deludere le attese di quegli stessi 8 milioni di lettori. Certo, la super visione dello scrittore della trilogia “Millennium”, Stieg Larsson, della quale questa pellicola è il primo capitolo, avrebbe fatto da “garante sull’autority”, ma sfortunatamente lui non è vissuto abbastanza per vedere il successo del suo lavoro, essendo morto all’improvviso nel 2004, poco dopo aver consegnato il manoscritto al suo editore svedese.

Il compito quindi era piuttosto arduo per il regista Niels Arden Oplev il quale, insieme a Rasmus Heisterberg e Nicolaj Arcell, due dei migliori sceneggiatori scandinavi, ha dissezionato la storia originale e tracciato una trama che ne rispettasse la natura controversa ed intrigante. Quarant’anni fa Harriet Vanger è scomparsa da una riunione di famiglia sull’isola abitata dal potente clan dei Vanger, che ne sono anche i proprietari. Benché il corpo della donna non sia mai stato ritrovato, lo zio è convinto che sia stata assassinata e che l’autore del delitto sia un membro della sua stessa famiglia (una famiglia disfunzionale ma i cui membri sono legati da vincoli molto stretti). Per indagare sull’accaduto, lo zio assume il giornalista economico in crisi Mikael Blomkvist (il pluripremiato attore svedese Michael Nyqvist) e la hacker tatuata e senza scrupoli Lisbeth Salander (interpretata dalla semiesordiente Noomi Rapace).

Dopo aver collegato la scomparsa di Harriet a una serie di grotteschi delitti, avvenuti una quarantina d’anni prima, i due investigatori cominciano a dipanare una storia familiare oscura e sconvolgente. Ma i Vanger sono gelosi dei loro segreti, e Blomkvist e Salander scopriranno di cosa siano capaci per difenderli. Un giallo che acquista man mano le tinte del thriller psicologico, con importanti risvolti e considerazioni sulla Storia (il Nazismo spauracchio delle crudeltà) e la purtroppo sempre attuale piaga della violenza sulle donne; perseguitate, stuprate e uccise per il solo fatto di esistere.

Particolarmente trascinante è il personaggio di Lisbeth Salander, una personalità borderline assolutamente sintomatica del nuovo millennio, violentata due volte nel fisico e nell’anima, ma che non si piega al volere di quella stessa società che l’ha cosi considerevolmente emarginata. Segno di un profondo interesse nei confronti del caso letterario, sono già previsti per l’autunno 2009 e la primavera 2010 gli altri due lungometraggi tratti dalla trilogia: “La ragazza che giocava con il fuoco” e “La regina dei castelli di carta”.

Serena Guidoni

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