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Un fantasma per amico – Recensione

Un film per ragazzi tratto dal famoso libro per ragazzi di Otfried Preussler

(Das Kleine Gespenst) Regia: Alain Gsponer – Cast: Jonas Holdenrieder, Emily Kusche, Nico Hartung, Herbert Knaup, Bettina Stucky – Genere: Fantastico, colore, 92 minuti – Produzione: Germania, Svizzera, 2013 – Distribuzione: Notorious – Data di uscita: 30 ottobre 2014.

un-fantasma-per-amicoLa storia raccontata da Otfried Preussler in “Il piccolo fantasma”, il libro per ragazzi pubblicato nel 66’, è una storia senza tempo; anche per questo Alain Gsponer ha buon gioco a tradurla in cinema riportando al presente le vicende narrate con il titolo “Un fantasma per amico”. La struttura della storia rimane infatti la stessa, tanto il nucleo dei personaggi principali, quanto l’articolarsi delle vicende e gli obbiettivi comunicativi.

Come nel romanzo il protagonista è un piccolo fantasmino che anima le notti del castello di Eulenstein, divertendosi a scorrazzare tra sale e corridoi, indossando grosse armature medievali e infastidendo i celebri personaggi raffigurati nei quadri affissi sulle pareti. Nonostante questi passatempi non sembrino dispiacerlo, il fantasmino desidera fortemente vedere almeno una volta il mondo illuminato dal sole. Grazie a una concatenazione di eventi più o meno casuali un giorno il suo desiderio sembra avverarsi, ma la realtà diurna, con il popolo che la vive, si rivelerà essere un po’ più spigolosa del previsto.

Da un libro per ragazzi è tratto dunque un film per ragazzi, i quali potranno immedesimarsi nel piccolo Karl, quando genitori e insegnanti non crederanno alle sue parole nonostante dica il vero, e potranno ridere assieme al simpatico fantasmino nelle piccole gag delle quali si rende protagonista.

Se non si può lodare il regista per particolari migliorie, arricchimenti o tagli stilistici apportati alla storia, lo si può invece fare proprio per aver mantenuto intatta la portata pedagogica di questa storia che può insegnare, forse più agli adulti che ai bambini, che anche quando il nostro prossimo ci dice qualcosa che riteniamo assurdo dobbiamo tentare di avere fiducia in lui, poiché, in fin dei conti, nulla è assurdo.

Claudio Di Paola

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