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Starbuck – 533 figli e non saperlo – Recensione

In arrivo dal Canada una commedia “canonica”, per quanto riguarda ruoli ed elementi narrativi, e al tempo stesso originale, per quanto riguarda il soggetto

(Starbuck) Regia: Ken Scott – Cast: Patrick Huard, Julie LeBreton, Dominic Philie, Antoine Bertrand, Igor Ovadis, Marc Bélanger, Sarah-Jeanne Labrosse, Patrick Martin, David Michaël, David Giguère, Sebastien Beaulac – Genere: Commedia, colore, 103 minuti – Produzione: Canada, 2011 – Distribuzione: Bolero – Data di uscita: 29 agosto 2013.

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Sin dai primi minuti di visione di “Starbuck – 533 figli e non saperlo” si capisce quanto sia incasinata la vita di Dave, incosciente quarantaduenne, costantemente minacciato dai suoi creditori, che non sembra affatto aver trovato un proprio equilibrio nella vita. Dave, infatti, a differenza dei suoi fratelli, impiegati come lui nella macelleria di famiglia, ma con ruoli di ben più alta responsabilità, riesce a essere negligente anche nel suo facile compito di consegna della merce.

La situazione di Dave subisce una svolta decisiva quando, non solo la sua ragazza è incinta, ma ciò che aveva inconsapevolmente “seminato” vent’anni prima sta per irrompere bruscamente nella sua vita. Le continue donazioni di sperma nelle quali si spendeva da giovane, per guadagnare denaro, sono diventate 533 ragazzi, 142 dei quali hanno intrapreso una causa legale per scoprire l’identità del loro padre biologico, conosciuto solo con lo pseudonimo di Starbuck.

Il protagonista, apparentemente incapace di badare perfino a se stesso, dovrà confrontarsi con una miriade di figli che lo reclamano.

142 figli sono veramente tanti, tante storie, tante vite, ma il regista Ken Scott riesce a raccontare questa riconciliazione senza prendersi più di 109 minuti, soffermandosi solo su qualche caso emblematico per lasciare posto al risvolto comico di tutta questa vicenda assurda e all’inedita situazione affettiva alla quale danno vita dei ragazzi che si scoprono accomunati dal sangue e dalla velleità di conoscere il padre.

“Starbuck – 533 figli e non saperlo”, dunque, è una commedia che procede in un continuo alternarsi di episodi comici e situazioni sentimentali nelle quali il regista sembra voler propugnare il valore di sentimenti quali l’attaccamento alla famiglia, la fratellanza, l’amore e anche il perdono.

Claudio Di Paola

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