Eco Del Cinema

“L’uomo che verrà”, una pellicola cruda su un fatto storico

Il dramma della strage di Marzabotto diretto da Giorgio Diritti

Regia: Giorgio Diritti – Cast: Maya Sansa, Alba Rohrwacher, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari, Stefano Bicocchi, Eleonora Mazzoni, Orfeo Orlando, Diego Pagotto, Bernardo Bolognesi, Stefano Croci, Zoello Gilli, Francesco Modugno, Maria Grazia Naldi, Laura Pizzirani – Genere: Drammatico, colore, 117 minuti – Produzione: Italia, 2009 – Distribuzione: Mikado – Data di uscita: 22 gennaio 2010.

luomocheverraNell’inverno del 1943, in un paesino alle pendici del Monte Sole (nelle vicinanze di Bologna), abita una famiglia di contadini che vive di stenti. Martina ha otto anni, ed è rimasta scioccata dalla morte del fratellino avvenuta qualche anno prima, decidendo da qual giorno di smettere di parlare.

Ma ora, una speranza torna ad accendere la curiosità della bimba, la mamma è di nuovo incinta. Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale viviamo la quotidianità di questo paesino, fatto di nascondigli nel bosco, partigiani che combattono per la libertà, la povertà e la paura di un atroce conflitto che ha cambiato il mondo per sempre. Il tempo passa, la pancia della mamma cresce, come la scempiaggine della guerra stessa, all’unisono il giorno della nascita del fratellino di Martina, sarà il giorno di uno dei più grandi rastrellamenti da parte delle SS, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.

Il regista Giorgio Diritti ci guida attraverso una realtà cruda e feroce, vista dagli occhi di una bimba, che nonostante le atrocità, restano forti e coraggiosi, anzi, forse anche troppo. Nel cast Maya Sansa, Alba Rohrwacher, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari. Presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, “L’uomo che verrà” ha vinto il Marc’Aurelio d’Oro del pubblico al miglior film e il Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento, ed è stato riconosciuto di interesse culturale nazionale, ricevendo il riconoscimento del ministero per i beni e le attività culturali.

Sonia Serafini

Articoli correlati

Condividi