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Le streghe di Salem – Recensione

Con una delle leggende più famose d’America Rob Zombie si rinnova e gira un horror che non terrorizza o disgusta, ma sicuramente disturba

(The Lords of Salem) Regia: Rob Zombie – Cast: Sheri Moon Zombie, Bruce Davison, Jeffrey Daniel Phillips, Ken Foree, Dee Wallace – Genere: Thriller, colore, 101 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: Notorius – Data di uscita: 24 aprile 2013.

le-streghe-di-salemHeidi fa la DJ per una radio di Salem, cittadina del Massachusetts famosa per la caccia alle streghe che la caratterizzò nel XVII secolo. Tanto le leggende di stregoneria sono radicate nella tradizione locale che la donna non si scompone poi tanto quando riceve un disco da parte delle “Streghe”. L’inquietante musica contenutavi però evoca una serie di immagini confuse e alquanto insolite nella mente di Heidi e in quella di altre donne che la ascoltano trasmessa dalla DJ nel suo programma radiofonico. Inizia da questo momento una serie di strani fatti che sconvolgeranno la vita di Heidi e dell’intera Salem; la maledizione lanciata dalle ultime streghe in punto di morte secoli prima si sta realizzando: la città non sarà mai in pace e lo stesso Satana ne prenderà possesso.

Dopo le due serie horror de “La casa dei 1000 corpi” e “Halloween”, Rob Zombie torna al cinema con una storia originale da lui stesso scritta di cui la moglie Sheri Moon Zombie è la protagonista. Con “Le streghe di Salem”, però, si butta per la prima volta su un horror che è ha più la fisionomia del thriller che dello splatter, anche se persistono elementi rivoltanti, come i corpi nudi, grassi, deformi e pustolosi delle streghe che appaiono in visione a Heidi.

La musica ha il ruolo più grande in questa pellicola, non solo ai fini della storia (come abbiamo detto, sono proprio le note infernali a costituire la chiamata delle streghe), bensì anche in termini di costruzione della suspense. È il motivo satanico la vera forza di quest’horror che senza perderebbe la maggior parte dell’efficacia. Perché questo è un film a basso budget in cui Zombie sceglie di fare un salto nella mente umana, di indagare nel demoniaco, nel satanico, nel terrore dell’ignoto, di ciò che non si comprende e non si può vedere piuttosto che ricadere in creature orripilanti o killer di vario genere.

“Le streghe di Salem” non è un film perfetto, spesso ci si perde tra realtà e visione, tra gli strani accadimenti che vediamo succedersi, ma è sicuramente di grande impatto visivo. Fotografia e montaggio accompagnano alla perfezione il sonoro da brividi.

Nonostante la visione non susciti il terrore puro né il disgusto totale, “Le streghe di Salem” è un horror degno di essere chiamato tale per la sua capacità di disturbare lo spettatore, penetrarlo con una sensazione di fastidio che lo seguirà anche dopo la visione.

Paolo Rivelli

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