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Piazza Vittorio: un documentario di Abel Ferrara sulla piazza più multietnica di Roma

Il circolo Arci romano Kokè, in via Rosa Govona 11, ospita oggi, 12 dicembre alle 19.30, il documentario “Piazza Vittorio” di Abel Ferrara, un viaggio nel cuore del quartiere Esquilino, dove vive il regista con la sua nuova famiglia, composta dalla moglie Cristina Chiriac e la piccola Anna. A fine proiezione segue l’incontro con Ferrara e l’aiuto regista Sergio Sozzo, della scuola di cinema Sentieri Selvaggi. Il film, infatti, nasce dal laboratorio di scrittura “Roma Anno Zero” del 2014.

Piazza Vittorio: un americano a Roma che racconta senza filtri la “China Town” romana

Piazza Vittorio Ferrara

Si definisce un immigrato Abel Ferrara nel suo documentario. Forse per questo riesce a immergersi bene nella variegata umanità del cuore del quartiere Esquilino.

La narrazione parte con una signora molto agitata che invoca la chiusura delle frontiere. Si va avanti, molto più tranquillamente con interviste a giovani cantanti afro beat di colore e migranti di passaggio in arrivo da Nigeria, Afghanistan, Burkina Faso, Guinea, Bosnia, Perù, Bangladesh, Moldavia.

Lo stile del documentario è privo di fronzoli, con immagini volutamente sporche in cui appare lo stesso regista che sembra molto a proprio agio tra anziane sulla panchina che scherzano con i bimbi immigrati e un’umanità varia. Si entra poi con la troupe composta dagli allievi e i docenti del laboratorio tra le mura del grande palazzo occupato da CasaPound, movimento politico di estrema destra tra Stazione Termini e Piazza Vittorio.

Ferrara incontra degli attivisti, che parlano d’italianità, diritto dei migranti a non emigrare e citano persino Marx.

Artisti in movimento nel quartiere della Capitale

Non mancano in “Piazza Vittorio” pezzi di vita vissuta dell’autore, con riprese quasi artigianali della sua casa, con la moglie e la figlia e il suo vicino di casa Willem Defoe, da lui diretto in “Pasolini” nel 2014. Entrambi hanno scelto Roma e Piazza Vittorio come loro residenza. Appare anche il regista Garrone, che vive nella zona.

A parte questi volti noti, i protagonisti sono tutte persone prese dalla strada di varia provenienza. Ferrara affronta il tema dell’immigrazione dando voce a chi la vive sulla sua pelle. Tra le immagini di repertorio dell’Istituto Luce e quelle sporche del presente, Piazza Vittorio appare come un luogo non facile da sempre ma pieno di vita. Importante, inoltre, la colonna sonora che mischia molto efficacemente un pezzo vintage di Woody Guthrie, sul sogno americano con vecchie canzoni romanesche di Claudio Villa e Gabriella Ferri.

“Piazza Vittorio” è distribuito da Mariposa Cinematografica. La proiezione è gratuita.

Stefano Mazzola

12/12/2019

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