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La controversia attorno a Wonka: L’attore George Coppen amareggiato dalla scelta di Hugh Grant come Umpa Lumpa

Il prossimo capitolo della saga di Wonka ha sollevato una controversia riguardo alla scelta del cast per il ruolo degli Umpa Lumpa. Mentre il regista Paul King ha difeso la scelta di Hugh Grant come un’opzione originale per il personaggio, l’attore britannico George Coppen, affetto da nanismo, ha espresso la sua amarezza riguardo alla mancanza di opportunità per gli attori con questa condizione nel mondo del cinema.

Wonka

Nell’attesa del rilascio di “Wonka”, il prequel della celebre storia di Roald Dahl sulla misteriosa fabbrica di cioccolato, i fan hanno avuto uno sguardo sulle prime immagini di Hugh Grant nei panni di un eccentrico e bisbetico Umpa Lumpa. Il regista ha spiegato la sua decisione di assegnare il ruolo a Grant, sottolineando come il personaggio richiedesse una dose di carognaggine e sarcasmo, caratteristiche che l’attore britannico ha dimostrato di poter interpretare magistralmente nel corso della sua carriera.

Wonka

Tuttavia, questa scelta ha sollevato una questione più ampia riguardo la rappresentazione degli attori affetti da nanismo nel mondo del cinema. In passato, molti attori con questa condizione hanno ottenuto ruoli stereotipati e umilianti, contribuendo a perpetuare visioni distorti e superficiali di tali individui. Solo negli ultimi anni, grazie a interpreti come Peter Dinklage, si è assistito a una maggiore presenza e rappresentazione di attori con nanismo nei ruoli principali e più significativi.

George Coppen, un attore britannico affetto da nanismo, ha espresso il suo dispiacere riguardo alla scelta di Hugh Grant come Umpa Lumpa in “Wonka”. Ha sottolineato come per molti attori come lui sia difficile ottenere ruoli “normali” di persone comuni in film drammatici o produzioni televisive. La decisione di assegnare il ruolo di un personaggio iconico e importante come gli Umpa Lumpa a un attore non affetto da nanismo può essere interpretata come una mancata opportunità per la rappresentanza e l’inclusione degli attori con questa condizione nel mondo del cinema. Voi cosa ne pensate?

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