Il nuovo film d’animazione della Pixar, intitolato Elio, ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema con risultati deludenti, segnando il debutto più basso nella storia dello studio. Questo scenario solleva interrogativi sulle future strategie delle major, in particolare della Disney, riguardo ai film originali. Con l’industria cinematografica sempre più incline a puntare su sequel e remake, si rischia di compromettere la creatività e l’innovazione che hanno caratterizzato il marchio Pixar.
Elio: un esordio da record negativo
Elio ha aperto con un incasso globale di soli 36 milioni di dollari, un risultato che ha sorpreso molti esperti del settore, considerando che il budget di produzione si aggira attorno ai 150 milioni. Per raggiungere il pareggio, il film dovrebbe incassare almeno 300 milioni, escludendo le spese di marketing. Questo esordio è ancor più preoccupante se si considera il recente successo di Inside Out 2, che ha incassato ben 1,7 miliardi di dollari. Due anni fa, Elemental si trovava in una situazione simile, ma riuscì a recuperare, chiudendo con un incasso di quasi 500 milioni. Tuttavia, le circostanze attuali sono diverse: Elio è stato lanciato in quasi tutti i mercati contemporaneamente, riducendo le possibilità di un recupero significativo, a meno di un clamoroso successo in Cina, un mercato noto per le sue reazioni imprevedibili ai film occidentali.
Le conseguenze di un focus su sequel e remake
La situazione di Elio ha portato a riflessioni su come le major, come la Disney, potrebbero reagire a questi risultati deludenti. Gli analisti temono che la risposta possa essere quella di concentrarsi esclusivamente su sequel e remake, azzerando i rischi associati ai film originali. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente nel lungo termine. Doug Creutz, analista di Wall Street, ha avvertito che un approccio basato unicamente su sequel non può sostenere la crescita di uno studio. Senza nuove proprietà intellettuali di successo, le major rischiano di impoverire il loro portafoglio di marchi, un aspetto cruciale per il business della Disney, che si basa fortemente sull’animazione per alimentare il merchandising e i parchi a tema.
La visione della Pixar per il futuro
In un contesto di incertezze, Pete Docter, direttore creativo della Pixar, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul futuro dell’animazione. Durante il Most Innovative Companies Summit, ha sottolineato che realizzare un film di successo e uno flop richiede lo stesso impegno e sforzo. La chiave è comprendere le aspettative del pubblico prima che esse emergano. Docter ha esemplificato il rischio di limitarsi a riproporre formule già collaudate, avvertendo che ciò potrebbe portare a un’overdose di sequel, come nel caso di Toy Story 27, che è già in programma per il 2026. La Pixar, quindi, non intende abbandonare la creazione di storie originali, poiché i personaggi iconici nascono proprio da queste idee innovative.
La reazione del pubblico e le sfide del marketing
Nonostante le difficoltà al botteghino, Elio ha ricevuto riscontri positivi da parte di pubblico e critica. Tuttavia, il film fatica a catturare l’attenzione degli spettatori, e ciò potrebbe essere influenzato anche dalle strategie di marketing della Disney. È emerso che il marketing tende a favorire opere già consolidate, come il remake di Lilo & Stitch, piuttosto che dare visibilità a nuovi progetti. Questo potrebbe contribuire a una mancanza di interesse nei confronti di Elio, nonostante il suo potenziale. La sfida per la Pixar e la Disney sarà quindi quella di trovare un equilibrio tra il lancio di nuovi film originali e il mantenimento dell’interesse del pubblico, senza sacrificare la creatività che ha reso il marchio così amato nel corso degli anni.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!