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I 10 migliori film horror da vedere almeno una volta nella vita

I film horror sono da sempre un grande banco di prova per testare le proprie paure e per mettere alla prova il personale senso del macabro, oltre che per sondare le più svariate possibilità delle facce del male nel mondo. 

In questo piccolo viaggio nel cinema horror cercheremo di evidenziare quei titoli che hanno saputo ritagliarsi uno spazio particolare nel genere dei film horror. Non necessariamente andremo a selezionare i migliori film del genere, ma quei titoli del genere che, per svariati motivi dovrebbero assolutamente essere visti almeno una volta se volete appassionarvi al genere o, quanto meno, volete testare il vostro gusto e la vostra tolleranza alla paura. O se volete formare una discreta conoscenza basica del genere.

I 10 migliori film horror da vedere almeno una volta nella vita
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10 film horror da vedere assolutamente: ecco la lista

Vediamo, in ordine cronologico, quali sono i 10 film horror che abbiamo selezionato per testare la vostra attitudine al genere o per farvi avvicinare al meglio al genere, per scoprire gusti e paure su pellicola.

“La notte dei morti viventi” (1968)

Caposaldo del “New American Horror”, il film d’esordio di George A. Romero, girato con un piccolo budget e una piccola troupe, che annoverava nel cast anche amici e parenti, è stato l’apripista di tutto il cinema sui morti viventi, divenuto da lì a poco uno dei filoni più floridi del cinema dell’orrore.

La storia, molto semplice è quella di un manipolo di sopravvissuti ad una misteriosa epidemia che fa risvegliare i morti, che devono asserragliarsi in una casa di campagna e uscire illesi da una lunga notte d’assedio dai cadaveri ambulanti.

Il primo eroe di colore in una pellicola horror, il totale revisionismo della figura dello zombie (precedente trattato solo come “cadavere ambulante” della mitologia voodoo) e le sottotracce socio politiche (tipo il razzismo, le inadeguatezze delle forze armate e le ipocrisie borghesi) ne fecero uno dei film horror più rivoluzionari della storia del cinema. Pertanto, assolutamente imperdibile anche per tutti gli amanti del cinema, non solo horror.

“Rosemary’s baby” (1968)

Altro caposaldo del finire degli anni ’60, il film di Roman Polanski è una perfetta parabola sulle “insidie del buon vicinato” ed un racconto di alienazione materna, oltre che un apripista del filone sul cinema dei “bambini demoniaci”, perquanto qui ridotto ancora in grembo.

Una coppia, con lei incinta e lui attore a inizio carriera, si trasferisce in un lussuoso condominio di New York, ma qualcosa serpeggia tra i gentili e amorevoli vicini. E che metterà in pericolo proprio Rosemary e il suo figlio in grembo.

Leggi anche: Rosemary’ Baby – Nastro rosso a New York (1968)

“L’esorcista” (1973)

Sicuramente uno dei titoli più celebri della storia del cinema, spesso citato come “il film più spaventoso di tutti i tempi”, questo film horror di William Friedkin è effettivamente uno dei titoli più impressivi e suggestivi, almeno per la sua epoca, quando si parla di possessioni demoniache.

La lotta tra fede e folklore, tra bene e male è messa in piedi attraverso il caso di una possessione di una ragazzina (interpretata da Linda Blair) e da una coppia di preti (uno anziano, l’altro più giovane e vacillante) chiamati ad esorcizzarla. Tra siparietti audaci e blasfemi, effetti speciali notevoli per l’epoca e una resa documentaristica “L’esorcista” è uno dei film imprescindibili, indipendentemente che possa apparire (ad oggi) meno terrificante di allora.

Leggi anche: L’esorcista (1973)

“Non aprite quella porta” (1974)

Uno dei maggiori film di culto degli anni ’70, da cui sono scaturiti molti sequel e aggiornamenti (tra remake e prequel) negli ultimi anni, questo “The texas chainsaw massacre” presenta uno dei più imponenti “boogeyman” del cinema horror: il nerboruto, armato di motosega, con la maschera di pelle umana, Leatherface.

Girato in un’ambientazione rurale e minacciosa, con una fotografia calda e “sporca”, quasi privo di colonna sonora e sangue, è uno dei capostipiti del cinema slasher e, quindi, visione imprescindibile per ogni appassionato del genere.

“Halloween – la notte delle streghe” (1978)

Un vero e proprio cult da sfoggiare sempre fieramente nella notte più spaventosa dell’anno, ovvero la notte di Halloween, durante la quale si ambienta.

Con una colonna sonora magnetica ed un assassino sinistro e affascinante, vicino all’incarnazione del male freddo e spietato, di nome Michael Myers, il film di John Carpenter è un Must dei film horror.

“Shining” (1980)

Uno dei film horror più celebri della storia del cinema, anche per il connubio Stanley Kubrick – Stephen King: uno tra i registi più amati e ingegnosi di sempre, l’altro tra gli scrittori più celebri dell’epoca moderna.

Questa ghost story labirintica e visionaria, oltre ad una elegante messa in atto delle paure, vanta una delle più iconiche interpretazioni nel genere, con il Jack Torrance di Jack Nicholson.

Leggi anche: Shining (1980)

“La mosca” (1986)

Uno degli horror di maggior successo degli anni ’80, remake di un piccolo classico degli anni ’50, il film di Cronenberg è una perfetta contaminazione di love story e storia dell’orrore che attinge ai classici della mutazione (da uomo a mostro).

Uno dei cult assoluti sul filone del “mad doctor” e, certamente, uno dei primi grandi esempi delle trasformazioni biomeccaniche messe in atto con gli effetti speciali al cinema. Diventando tra gli alfieri assoluti del genere body horror.

“Scream” (1996)

L’assassino con la maschera da “ghostface” (ispirata a l’urlo di Munch) è diventato uno dei più celebri “villain” del cinema contemporaneo.

Questo teen horror, di stampo slasher, diretto da Wes Craven, autore già passato alla storia per “Nightmare” negli anni ’80, è identificabile come uno degli esempi più vivaci e genuini nel suo decennio.

“Saw – l’enigmista” (2004)

Un differente modo di concepire l’horror, in un ibrido di “meccanismo psicologico” (vicino ad un rebus) e cinema splatter (dove il sangue e la martorizzazione fisica sono in primo piano), questo film del 2004, girato a basso budget, divenne un grande fenomeno di successo, avviando una serie di seguiti.

Lanciò la carriera di James Wan che in breve tempo si è imposto come uno dei registi più “vendibili” al grande pubblico nel panorama del cinema horror.

“Martyrs” (2008)

Questo film francese, uscito nella stagione d’oro del cinema horror in Francia (vedi anche “Alta tensione” e “A l’interieur”) è tra i lasciti più interessanti del genere nel cinema contemporaneo.

Un film che si divide a strati, cambiando costantemente faccia, non lesinando in fatto di violenza e colpi di scena, che riesce a farsi interessante elucubrazione sul male nel mondo.

Una visione perfetta per testare la vostra tolleranza al “martirio” e per godere di qualche riflessione durante la visione.

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David M. Scortese

David M. Scortese

Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, studia recitazione teatrale e cinematografica, è attivo in teatro e in opere audiovisive, cortometraggi e prodotti per il web.

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