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Don’t Worry (2018)

Recensione

Don’t Worry – Recensione: la storia di un disabile raccontata dall’estro di Gus Van Sant

Don't Worry scena film

Gus Van Sant continua a stupirci con le sue regie e con i soggetti che sceglie di raccontare. In questo caso ha sceneggiato e diretto la biografia di John Callahan intitolata “Don’t Worry, He Won’t Get Far On Foot” (Tranquilli, non andrà lontano coi suoi piedi).

John Callahan è stato un disegnatore di fumetti molto popolare negli Stati Uniti, nato nel 1951 e morto nel 2010. All’età di 21 anni, ubriaco e in compagnia dell’amico Dexter, altrettanto ubriaco, ebbe un incidente in macchina in cui rimase tetraplegico, ma con parziali movimenti residui degli arti superiori.

Il film segue il percorso evolutivo che John intraprese per salvare se stesso dalla depressione per la minorazione, dalla dipendenza dall’alcol e da un vissuto infantile irrisolto tipico dei bambini adottati.

Callahan già nelle scuole superiori aveva un naturale talento per le materie artistiche, con i movimenti residui delle sue braccia riuscì a disegnare vignette, la cui originalità risiedeva nel tratto impreciso e nelle fisionomie buffe dei protagonisti, ma soprattutto nei temi trattati e nelle modalità di raccontarli.

La disabilità, chiaramente, viene spesso rappresentata nelle sue opere, così come le dipendenze e le diversità in generale, ma sempre con un approccio unpolitically correct e una forte dose di umorismo. Pubblicate su varie riviste, generarono reazioni discordanti; molti le ammirarono, perché finalmente vedevano trattare alcuni temi senza il consueto pietismo, altri le condannarono perché le consideravano un’offesa verso le minorazioni. È soprattutto questa seconda reazione che divertiva John, quasi intravedendone un segno del suo successo!

Don’t Worry: la pellicola che racconta gli anni ’70

Con “Don’t Worry” il regista riesce a riprodurre perfettamente le ambientazioni anni ‘70 della vicenda, forse uno dei pregi maggiori del film. Non solo gli arredi, gli abiti e le acconciature, ma proprio quel modo di fare di quei tempi, nei dialoghi, nella maniera di porsi e muoversi, nell’incontrare gente, nel vivere party e bar e forse anche nell’uso di uno split-screen tutto orizzontale, quasi fumettistico, nella sequenza del percorso riabilitativo motorio di John.

Le musiche dell’epoca accompagnano le gesta folli del giovane John, mentre le composizioni originali di Danny Elfman, più lievi, spesso espresse soltanto da un pianoforte, ci conducono nelle scene più intime ed emotive.

Gli attori che Gus Van Sant ha scelto, seguono abilmente il regista nelle sue intenzioni. Joaquin Phoenix, letteralmente in stato di grazia, interpreta John, che forse è più di un personaggio, considerando l’evoluzione che compie col procedere della storia. Jonah Hill interpreta Donnie, lo sponsor ricco e carismatico che conduce il gruppo degli alcolisti che salveranno John. Donnie è realmente la figura più rilevante del film, la sua originalità come essere umano e la sua centratura come terapeuta meriterebbero senza dubbio uno spin-off a lui dedicato. Jack Black veste i panni di Dexter, l’amico alcolista che causa l’incidente d’auto, credibile compagno di sbronze ma anche bravo interlocutore quando incontra John dopo la riabilitazione dall’alcol. Rooney Mara è Annu, ragazza scandinava di cui John si innamora, ricambiato. Poche scene significative ben interpretate, ma soprattutto l’occasione di rivedere le sue meravigliose fossette quando sorride. Inoltre, in un film anni ‘70 non ci si poteva far mancare un cammeo in cui Udo Kier è uno degli alcolisti del gruppo terapeutico, il cui volto descrive tutta l’epoca con un solo primo piano.

Don’t Worry: una pellicola che si dedica alla cura dell’animo umano

Don't Worry protagonista

Un altro pregio notevole di “Don’t Worry” è la modalità in cui viene trattata la riabilitazione dell’individuo. Negli Stati Uniti sono nate le terapie di gruppo per gli alcolisti, ed è forse per questo che si è sviluppata una metodologia raffinata nel gestire l’animo umano che soffre. La solidarietà, l’amore, ma anche conoscenze psicologiche approfondite e modalità di intervento mirate, riescono a riportare un essere devastato nel fisico, nella mente e nella psiche come John a un individuo integro, risolto ed infine anche felice. Il tutto senza pietismi, senza sconti a nessuno, con maturità, con tappe sequenziali, ma perché no, anche con moltissimo umorismo.

John dopo la sua evoluzione vuole vivere intensamente, socializza incontra ed interagisce con tutta l’umanità che trova sulla sua strada. Corre sulla sua carrozzina a motore, forse troppo, i suoi rossi cappelli svolazzano per la velocità, a volte calcola male le barriere architettoniche e cade, anche malamente… ma sembra farlo per dimostrare a tutti noi come subito dopo bisogna rialzarsi.

Marco Marchetti

 

Trama

  • Titolo originale: Don’t Worry. He Won’t Get Far On Foot.
  • Regia: Gus Van Sant
  • Cast: Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Jonah Hill, Jack Black, Beth Ditt, Olivia Hamilton, Udo Kier, Kim Gordon, Carrie Brownstein, Emilio Rivera
  • Genere: Biografico, colore
  • Durata: 113 minuti
  • Produzione: USA, 2018
  • Distribuzione: Adler Entertainment
  • Data di uscita: 29 agosto 2018

Don't Worry - locandina ufficiale“Don’t Worry” ripercorre la vita del celebre fumettista John Callahan che, dopo una tortuosa adolescenza, si trova coinvolto in un gravissimo incidente d’auto all’età di 21 anni. Rimasto paralizzato e costretto sulla sedia a rotelle, Callahan scoprirà che il disegno è la migliore cura alla sua situazione.

Don’t Worry: il ritorno di Gus Van Sant

Gus Van Sant dirige “Don’t Worry”, biopic incentrato sulla vita di John Callahan. Il film era in progetto da parecchi anni, come confermato dallo stesso regista, che aveva pensato a Robin Williams come interprete principale. Nel ruolo del protagonista troviamo, invece, Joaquin Phoenix, affiancato da Rooney Mara, Jonah Hill e Jack Black.

Il regista ha deciso di offrire a Callahan una caratterizzazione originale, stando ben lontano dalla banale compassione dovuta alla condizione di stare su una sedia a rotelle. Gus Van Sant si è, infatti, ispirato alle parole dello stesso fumettista, che ha affermato: “Il mio solo metro di giudizio per comprendere se mi sono spinto troppo oltre lo trovo in persone costrette sulla sedia a rotelle o che hanno uncini al posto delle mani. Come me non ne possono più di quelli che pretendono di parlare in nome dei disabili. Di tutta quella pietà e paternalismo. Questo è ciò che va veramente detestato”.

“Don’t Worry” è stato presentato al Sundance Film Festival 2018 e alla 68° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Negli Stati Uniti, è distribuito da Amazon Studios, mentre in Italia la distribuzione è affidata a Adler Entertainment.

Don’t Worry: trailer ufficiale in lingua originale

Trailer

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Don’t Worry: trailer ufficiale in italiano

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