Il giorno 8 marzo 2020 il premier Conte ha annunciato l’entrata in vigore di un nuovo decreto, atto a contrastare la diffusione del coronavirus.
Coronavirus: una situazione in continuo cambiamento
Al momento l’Italia, con 7.375 casi confermati di contagio è al terzo posto globale per numero di casi e al secondo posto per numero di decessi, pari a 366. Questi numeri, consultabili sulla mappa creata dalla Johns Hopkins University e aggiornata in tempo reale, sono indicativi solo in parte, specialmente quando messi a confronto con altri paesi.
Tutto dipende infatti dal numero di test eseguiti e dalle misure prese dai vari governi, oltre che ai criteri usati per determinare chi sia positivo e chi no.
Negli USA, per esempio, dove il costo del test per il COVID-19 non è coperto dal sistema di sanità privata e dove a molti dipendenti non sono concessi giorni di malattia pagati, i positivi al virus sembrerebbero essere solo 564. Non è difficile immaginare come la situazione potrebbe essere in realtà ben più complessa.
Le ultime misure in Italia
In Italia erano già state varate delle misure su scala nazionale per prevenire quanto più possibile ulteriori contagi. Al decreto di mercoledì ne ha fatto seguito un altro domenica, in cui sono state annunciate nuove direttive.
Al momento, in Italia sono sospese cerimonie religiose e civili, inclusi matrimoni e funerali, manifestazioni o eventi sociali in cui sia coinvolto personale sanitario o incaricato di svolgere servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità.
Le sale cinematografiche, che prima potevano restare aperte a condizione che facessero rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra gli spettatori, sono state invece chiuse, così come sono chiusi teatri e musei. Qualsiasi tipo di spettacolo, pubblico o privato, è al momento sospeso.
Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha espresso in un tweet il suo invito alle televisioni di far arrivare la cultura nelle case, programmando musica, spettacoli e film.
Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la #cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti.
— Dario Franceschini (@dariofrance) March 8, 2020
Gaia Sicolo
09/03/2020