Durante la terza edizione degli Sky Inclusion Days, Valeria Bruni Tedeschi ha condiviso la sua esperienza nella serie “L’arte della gioia“, emozionando il pubblico con una lettura di un brano tratto da “Il discorso sulle donne” di Natalia Ginzburg. L’evento, che si è svolto al Teatro Dal Verme di Milano, ha messo in luce l’importanza del rispetto e dell’inclusione, temi cari all’attrice e regista.
Un ruolo significativo: la principessa Gaia
Valeria Bruni Tedeschi ha descritto il personaggio della principessa Gaia Brandiforti come un’opportunità unica nella sua carriera. Interpretare Gaia non solo le ha permesso di vincere importanti riconoscimenti, come i David di Donatello e il Nastro d’Argento Grandi Serie, ma ha anche rappresentato un viaggio di esplorazione della sua parte più autentica e oscura. Durante l’incontro, l’attrice ha sottolineato come questo ruolo le abbia dato la libertà di esprimere lati di sé che normalmente tiene nascosti. “La sua cattiveria ce l’ho in me, è stato liberatorio interpretarla”, ha affermato Bruni Tedeschi, evidenziando come Gaia le abbia consentito di esplorare una dimensione di sé stessa che raramente ha l’opportunità di mostrare.
L’attrice ha anche condiviso momenti di gioia e divertimento legati all’interpretazione di Gaia, descrivendo l’esperienza come “allegra” e “stupenda”. La sceneggiatura, ricca di autoironia, ha contribuito a creare un’atmosfera di lavoro unica, rendendo il set indimenticabile. “Lì ero liberamente cattiva, potevo esserlo, quindi è stato molto divertente”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di poter ridere di se stessi e di affrontare ruoli complessi con leggerezza.
La collaborazione con Valeria Golino
Un aspetto fondamentale dell’esperienza di Bruni Tedeschi in “L’arte della gioia” è stata la collaborazione con la regista Valeria Golino. L’attrice ha raccontato come la sceneggiatura, pur mantenendo l’essenza del romanzo di Goliarda Sapienza, sia stata arricchita dalla visione di Golino. “Quando ci si sente guardati è una vibrazione molto speciale”, ha dichiarato, riferendosi alla sensazione di essere diretta da una regista di grande talento. Questo scambio ha permesso a Bruni Tedeschi di sentirsi completamente accolta nel suo lavoro, un’esperienza che ha paragonato ai momenti trascorsi con registi di fama come Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci.
Bruni Tedeschi ha anche riflettuto sul suo ruolo di attrice rispetto a quello di regista e scrittrice. “Fare l’attrice è una questione molto seria, ma adesso per me è più una vacanza”, ha affermato, evidenziando come l’interpretazione di un personaggio possa rappresentare un momento di libertà e svago, soprattutto dopo le sfide legate alla regia. Ha sottolineato l’importanza di amare e rispettare i propri personaggi e i colleghi sul set, affermando che è fondamentale instaurare un legame profondo con gli attori, per creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo.
La lettura di Natalia Ginzburg
Un momento particolarmente toccante dell’evento è stata la lettura di un brano da “Il discorso sulle donne” di Natalia Ginzburg. Bruni Tedeschi ha spiegato come il testo risuoni profondamente con la sua sensibilità artistica. “Il pozzo oscuro di cui parla Ginzburg è quel che cerco sempre nei miei personaggi”, ha dichiarato, rivelando il suo approccio al lavoro di attrice. La ricerca della solitudine e delle difficoltà interiori dei personaggi è un elemento centrale nella sua interpretazione, e Bruni Tedeschi ha sottolineato come questo brano sembri essere stato scritto appositamente per un attore.
La lettura ha offerto al pubblico un’ulteriore dimensione della sua arte, mostrando come la letteratura possa influenzare e arricchire il lavoro di un attore. La connessione tra la scrittura di Ginzburg e l’interpretazione di Bruni Tedeschi ha messo in evidenza l’importanza di esplorare le complessità umane attraverso la recitazione, rendendo l’evento un momento significativo di riflessione e condivisione.
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