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Truman – Un vero amico è per sempre: Cesc Gay e Javier Cámara a Roma per presentare la pluripremiata pellicola

Truman – Un vero amico è per sempre: alla Casa del Cinema di Roma un’effervescente incontro con la stampa, con un Cámara mattatore intelligente e spiritoso

Truman - Un vero amico è per sempre 1

A presentare il film, una sorta di addio tra due amici in procinto di affrontare un dramma inevitabile, non solo attore e regista, ma anche la produttrice Marta Esteban e Claudia Bedogni per Satine Film, che ha portato la pellicola in Italia.
La prima domanda è stata per il regista, ed ha riguardato la genesi del film, che Gay ha anche co-sceneggiato; la curiosità è tanta perché, data la grande schiettezza espressiva della pellicola, si ha quasi l’impressione che sia un lavoro autobiografico. “Purtroppo ho vissuto l’esperienza di accompagnare una persona amata fino al momento della morte” conferma il regista spagnolo, che aggiunge di come in quel periodo abbia “scritto un diario, sopratutto per mettere in ordine le cose che sentivo; in seguito ho realizzato “Una pistola en cada mano”, e solo dopo”, acquistando la giusta distanza, ha potuto lavorare a “Truman – Un vero amico è per sempre”.

Truman – Un vero amico è per sempre: la sinergia interpretativa di due grandi attori come Darín e Cámara

Ha poi raccontato di come “Con Javier abbiamo già fatto assieme tre film, siamo amici”, e dell’intuito che lo ha guidato nella scelta dei due attori protagonisti, sicuro che “ciascuno di loro era adatto per il suo personaggio, e che avrebbero lavorato bene assieme”, ammettendo che il lavoro è stato duro, per creare prima delle riprese una sintonia, un accordo su come procedere, sempre in equilibrio tra dramma e humor.
Il più che simpatico Cámara, in un italiano quasi perfetto, al quale perdoniamo volentieri un “piangiato” anziché un ‘pianto’, che ha suscitato l’ilarità dei presenti, ha raccontato di come per lui sia stato “un miracolo lavorare con Ricardo Darín”. Lo considera una vera e propria icona cinematografica, “ammirato in tutto il mondo e dotato di un’empatia incredibile”, per cui lavorargli accanto è stato come fare un “master universitario”. L’ammirazione per il collega argentino è tanta: “E’ un attore molto generoso, con tutti, è l’umiltà in persona, io vorrei poter diventare come lui, lavorargli accanto è stato proprio semplice”. A questo punto l’attore spagnolo paragona Darín al nostro Toni Servillo, e qualcuno, non a ragione, storce il naso.
Affrontando il difficile tema portato sullo schermo, il regista ha affermato che a parer suo “come uno è libero di vivere dovrebbe essere libero di morire”, nel film poi questa fine non si vede, “a me piacciono i film che lanciano una possibilità ma non ti dicono cosa succederà”.

Truman – Un vero amico è per sempre: l’inserimento del cane Truman nella storia ne alleggerisce la drammaticità

Si è arrivati ovviamente a parlare di Truman, il cane di uno dei protagonisti, è siamo così venuti a sapere che inizialmente non stava in copione, il suo inserimento è avvenuto in un secondo momento: “Il terzetto giova molto al film, è un elemento di rottura, nonostante i suoi problemi Julián si preoccupa del futuro del cane, il suo inserimento leva un po’ di tristezza al film. La pellicola gli è stata dedicata perché purtroppo è morto dopo le riprese.
Abbiamo così scoperto che il vero nome di Truman è Troilo, che è stato un cane lavoratore, ma non per il cinema, ma come accompagnatore di bambini affetti da autismo, che Darín ha subito legato col collega a quattro zampe perchè ne possiede quattro: “La sera su skype parlava con la famiglia e pure con i suoi cani”, racconta divertito Cámara, “e avrebbe voluto che fosse chiamato Troilo anche nella finzione scenica, perché era il nome di un vecchio cantante argentino”.
Il nome Truman è stato ispirato al regista da una foto di Truman Capote presente nella stanza di Darín, ma richiama anche il film (“Truman Show”) e il presidente (americano Henry Truman). Ha poi aggiunto di aver molto apprezzato, sempre sul tema dell’ultimo addio, “Amour” di Haneke, “perchè è un capolavoro”, e “La stanza del figlio”, di Moretti, per l’humor che riesce a tenere.
“Il film vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su diverse tematiche, una di queste è il rapporto tra il cane e il proprio padrone” ha affermato Claudia Bedogni , che distribuisce il film.

Truman – Un vero amico è per sempre: “Un film sugli uomini e sull’incapacità ad esprimere la fragilità e la tristezza, se le protagoniste fossero due donne sarebbe stato diverso”

Questo è il pensiero del regista, che poi risponde ai complimenti di Cámara, che ne ha esaltato la bravura: “Si avvicina sempre di più agli attori, ci arriva sempre più addosso, quasi per avvicinarsi alla nostra anima”, con ironia: “E’ solo perché in molti vedono il film sull’Ipad”.
Il film è stato girato in sette settimane di cui una ad Amsterdam, non in sequenza, come sogna ogni regista, un lusso che a quanto pare può permettersi solo Almodovar.
C’è il tempo anche per parlare dell’effervescenza del cinema spagnolo, che sta vivendo una fase prolifica grazie ad una generazione di registi preparati e di talento, dove il grande problema rimane l’asservimento alle tv, senza le quali è difficile produrre qualcosa.
Il film uscirà in Italia il 21 aprile.

Maria Grazia Bosu

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