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Tony Gilroy critica il Marvel Cinematic Universe: “Le storie sono una caccia al tesoro”

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La serie televisiva “Star Wars: Andor” ha conquistato il pubblico e la critica, portando alla ribalta il talento di Tony Gilroy, che ora è considerato un punto di riferimento nella scrittura per il grande e il piccolo schermo. In un’intervista recente con SlashFilm, Gilroy ha condiviso le sue opinioni sul Marvel Cinematic Universe , un franchise con cui non ha mai collaborato, ma che ha analizzato con occhio critico.

Le osservazioni di Tony Gilroy sul Marvel Cinematic Universe

Durante l’intervista, Tony Gilroy ha espresso il suo punto di vista sullo stato attuale del MCU, evidenziando un aspetto che ritiene problematico. Secondo lui, le storie all’interno di questo universo cinematografico sono spesso caratterizzate da una ricerca incessante di oggetti o poteri, paragonandole a una “caccia al tesoro”. Gilroy ha citato un esempio specifico, riferendosi al film “The Avengers” del 2012, dove i personaggi sono in cerca del Tesseract, un artefatto di grande potere.

“Nel film cercano di ottenere… come si chiama? Non ricordo il nome della scatola. Come cavolo si chiama la scatola in ‘The Avengers‘? Cosa diamine inseguono? Il Tesseract!” ha dichiarato Gilroy. Secondo lui, questo schema narrativo si ripete in molti film del MCU, riducendo la complessità delle storie e rendendole, a suo avviso, meno interessanti.

Questa critica potrebbe non essere ben accolta da tutti gli appassionati di cinema, in particolare dai fan del Marvel Cinematic Universe, che spesso apprezzano la formula collaudata di storie di supereroi ricche di azione e avventura. Gilroy sembra suggerire che la ricerca di oggetti magici o poteri possa risultare narrativamente limitante e poco originale.

La reazione del pubblico alle dichiarazioni di Gilroy

Le affermazioni di Tony Gilroy potrebbero suscitare reazioni contrastanti tra i fan del cinema. Da un lato, ci sono coloro che potrebbero concordare con la sua analisi, ritenendo che il MCU abbia adottato un approccio narrativo ripetitivo e poco innovativo. Dall’altro lato, ci sono i sostenitori del franchise che vedono nei film Marvel una forma di intrattenimento di successo, capace di attrarre un vasto pubblico grazie a personaggi iconici e trame coinvolgenti.

Il dibattito su come le storie vengano costruite nel cinema contemporaneo è sempre attuale. Le critiche di Gilroy potrebbero stimolare una riflessione più profonda su cosa significhi raccontare una storia e su come le aspettative del pubblico influenzino la scrittura e la produzione cinematografica.

L’eredità di Tony Gilroy e il futuro della scrittura cinematografica

Tony Gilroy, noto per il suo lavoro su “Star Wars: Andor” e per altri progetti di successo, ha dimostrato di avere una visione distintiva della narrazione. La sua capacità di creare storie complesse e coinvolgenti lo ha reso un autore rispettato nel settore. Le sue osservazioni sul Marvel Cinematic Universe potrebbero riflettere un desiderio di vedere una maggiore varietà e profondità nelle storie di supereroi, un genere che ha dominato il panorama cinematografico negli ultimi anni.

Con l’evoluzione del panorama cinematografico, è probabile che ci sarà spazio per nuove narrazioni e approcci creativi. La critica di Gilroy potrebbe servire da spunto per i futuri scrittori e registi, invitandoli a esplorare tematiche più complesse e a sfidare le convenzioni del genere. Mentre il Marvel Cinematic Universe continua a espandersi, la domanda su come si evolverà la narrazione nel cinema rimane aperta, con Gilroy che si posiziona come una voce significativa nel dibattito.

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Cesare Onda

Cesare Onda

Sono Cesare Onda, redattore appassionato di gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Amo raccontare curiosità, analisi e dietro le quinte del mondo dello spettacolo, tenendoti sempre aggiornato sulle ultime tendenze e novità

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