Il nuovo capitolo della saga di Mission: Impossible, intitolato “The Final Reckoning“, porta il pubblico in un viaggio avvincente, arricchito da stunt incredibili eseguiti in prima persona da Tom Cruise. Con la sua dedizione e il suo impegno, l’attore ha spinto i limiti del possibile, regalando scene indimenticabili che lasciano senza fiato. In questo articolo, esploreremo i dettagli di due delle acrobazie più spettacolari del film, che dimostrano il coraggio e la professionalità di Cruise.
Lo stunt aereo: un salto tra biplani
Uno degli stunt più audaci di “The Final Reckoning” coinvolge Tom Cruise in un’azione aerea che sfida la gravità. Durante una sequenza mozzafiato, l’attore si lancia da un biplano all’altro, mantenendo la macchina da presa in mano mentre si trova a 3000 metri di altezza nei cieli del Sud Africa. Questa acrobazia non è solo un’impresa di coraggio, ma è anche ispirata alle storiche performance dei wing walkers degli anni ’30, che eseguivano acrobazie su aerei in volo.
La preparazione per questa scena è stata meticolosa, richiedendo oltre un anno e mezzo di allenamento. Tom Cruise, legato a un biplano giallo con una corda, ha dovuto affrontare la sfida di rimanere appeso mentre l’aereo volava a una velocità di 240 km/h. La difficoltà principale non era solo mantenere la posizione, ma anche respirare correttamente, dato che il vento a quella velocità rendeva l’aria estremamente difficile da inalare. Durante le acrobazie, l’attore ha dovuto comunicare con la troupe, affrontando una situazione di grande stress e tensione.
Un momento critico si è verificato quando Cruise, a corto di carburante, ha faticato a risalire sull’aereo. Con grande determinazione, è riuscito a infilare la testa nella cabina di pilotaggio per riprendere fiato e completare la scena prima dell’atterraggio. Questa esperienza non solo ha messo alla prova le sue capacità fisiche, ma ha anche dimostrato la sua volontà di superare ogni ostacolo per offrire al pubblico un’esperienza cinematografica senza precedenti.
La scena subacquea: un’immersione estrema
Un’altra sequenza straordinaria di “Mission: Impossible – The Final Reckoning” si svolge sott’acqua, dove Tom Cruise affronta una sfida completamente diversa. Per realizzare questa scena, è stato costruito un set da zero, con una vasca capace di contenere 8.5 milioni di litri d’acqua e una piattaforma rotante per simulare le difficoltà di un ambiente sommerso instabile.
Cruise ha indossato un casco speciale che illuminava il suo viso, permettendogli di vedere anche in condizioni di scarsa visibilità. Le immersioni sono state limitate a un massimo di 10 minuti per prevenire l’ipossia, una condizione potenzialmente pericolosa. L’attore ha rivelato di aver respirato l’anidride carbonica accumulata nei muscoli durante le riprese, dimostrando il suo impegno e la sua resilienza.
Per comunicare con la troupe sott’acqua, Cruise ha studiato un linguaggio dei segni, essenziale per garantire la sicurezza e la coordinazione durante le riprese. La tuta indossata dall’attore pesava quasi 60 chili, aggiungendo un ulteriore livello di difficoltà all’operazione. Questa scena non solo mette in evidenza le straordinarie capacità di Tom Cruise come stuntman, ma offre anche uno spaccato della sua dedizione al mestiere, che continua a ispirare fan e colleghi nel mondo del cinema.
Con queste acrobazie mozzafiato, “Mission: Impossible – The Final Reckoning” si conferma come un film che spinge i confini dell’azione e dell’avventura, rendendo ogni momento sullo schermo un’esperienza indimenticabile.
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