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Silence: il film di Scorsese uscirà in tempo per concorrere agli Oscar

Silence, l’ultimo film di Martin Scorsese, uscirà nelle sale in distribuzione limitata a dicembre, così da poter concorrere per gli Oscar.

Silence di Scorsese tra i possibili candidati agli Oscar 2017

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Il regista premio Oscar Martin Scorsese potrebbe concorrere per la statuetta anche il prossimo anno, grazie alla distribuzione anticipata del suo ultimo progetto, Silence. Il film, infatti, uscirà in un numero limitato di sale statunitensi il 23 dicembre 2016, con un ampliamento a gennaio. La decisione è stata presa dalla Paramount per dare la possibilità a Scorsese di partecipare agli Academy Awards 2017. Infatti, per essere candidato agli Oscar, un film statunitense deve essere stato distribuito nel precedente anno solare dal 1 gennaio al 31 dicembre nel territorio della Contea di Los Angeles.

Il film di Martin Scorsese è basato sul romanzo omonimo di Shusaku Endo del 1966 e racconta di due missionari gesuiti del Seicento, interpretati da Adam Driver e Andrew Garfield, che vengono perseguitati in Giappone mentre cercano di ricongiungersi con il proprio mentore (Liam Neeson).

Scorsese è molto legato a questo progetto, in cantiere da quasi trent’anni. La scelta di mettere in scena il mondo ecclesiastico è molto significativa per il regista, che ha sempre avuto un rapporto molto controverso con la religione (a partire dalla sua volontà giovanile di prendere i voti). Il film è già ultimato, ma è possibile che venga tagliato e rimaneggiato dall’abile montatrice di tutti i film scorsesiani, Thelma Schoonmaker, dal momento che dura 195 minuti, durata poco appetibile per l’audience statunitense.

In Silence vedremo due giovani attori molto prolifici e popolari negli ultimi anni: Adam Driver, reduce dal successo di Star Wars, e Andrew Garfield, l’ultimo Spider-man di casa Marvel. I due saranno chiamati a confrontarsi con un mostro sacro di Hollywood, Liam Neeson, e con un cast di star del cinema asiatico come Tadanobu Asano e il regista e attore Shinya Tsukamoto.

Marta Maiorano

26/09/2016

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