Robin Wright, nota attrice e protagonista della celebre serie House of Cards, ha recentemente condiviso le sue esperienze riguardo al trattamento ricevuto da Netflix durante gli anni di produzione dello show. Nonostante il crescente successo del suo personaggio, Claire Underwood, l’attrice ha rivelato di non aver mai ricevuto un compenso paragonabile a quello del co-protagonista Kevin Spacey. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante il Monte-Carlo Television Festival, mettono in luce le disparità salariali di genere che persistono nell’industria cinematografica.
Le dichiarazioni di Robin Wright al Monte-Carlo Television Festival
Durante un’intervista con Variety, Robin Wright ha spiegato le difficoltà affrontate nel cercare un trattamento equo da parte di Netflix. L’attrice ha affermato: “Sì, è stato complicato, sarò onesta. Ho fatto notare che il mio personaggio era diventato altrettanto centrale quanto quello di Kevin, ma la risposta è stata: ‘Non possiamo pagarti allo stesso modo, però ti daremo anche il ruolo di produttrice esecutiva e potrai dirigere. Avrai tre stipendi diversi'”. Questa risposta ha suscitato in Wright una serie di interrogativi, in particolare riguardo al motivo per cui non potesse ricevere un compenso adeguato come attrice. La risposta che ha ricevuto, “Perché non hai vinto un Oscar”, ha evidenziato un atteggiamento discriminatorio che, secondo lei, è radicato nell’industria.
La disparità salariale e il contesto dell’industria cinematografica
Kevin Spacey, co-protagonista di House of Cards, aveva già ricevuto due premi Oscar, uno per I soliti sospetti nel 1995 e l’altro per American Beauty nel 2000. Al contrario, Robin Wright, pur essendo una figura chiave della serie, non aveva ricevuto riconoscimenti equivalenti. L’attrice ha sottolineato che questa disparità salariale riflette un problema sistemico all’interno dell’industria cinematografica. “Questo è stato lo standard per anni. Quando si chiede: ‘Perché questa attrice ha guadagnato meno di Will Smith?’, la risposta è: ‘Il suo cachet aumenterà, ma solo dopo un Oscar o una vittoria importante'”, ha affermato Wright, evidenziando come il valore di un’attrice sia spesso misurato in base ai premi ricevuti.
La rinegoziazione contrattuale di Robin Wright
In un’intervista precedente a Marie Claire, Robin Wright aveva già parlato della sua strategia per ottenere una rinegoziazione contrattuale. “Ho detto: ‘Voglio lo stesso stipendio di Kevin‘. In quel momento, House of Cards era uno dei pochi prodotti in cui il personaggio femminile aveva lo stesso peso del maschile. Per un periodo, Claire era anche più amata di Frank Underwood“, ha dichiarato. Wright ha utilizzato la popolarità del suo personaggio per fare pressione sulla produzione: “O mi pagate come si deve, o renderò pubblica la situazione”. Questa determinazione ha portato a un cambiamento significativo nel suo contratto.
La nascita di House of Cards e il ruolo di Netflix
Intanto, il co-fondatore di Netflix, Reed Hastings, ha ricordato come sia nata la collaborazione con il regista David Fincher per la creazione di House of Cards. Ted Sarandos, altro importante esponente della piattaforma, ha fortemente sostenuto l’idea di produrre la serie con un investimento di 100 milioni di dollari, senza la necessità di un episodio pilota. Questo approccio ha garantito al regista una libertà creativa totale, senza interferenze o correzioni sul progetto. House of Cards ha debuttato nel 2013 e si è conclusa nel 2018, dopo il licenziamento di Spacey a causa di accuse di molestie. In questo contesto, Robin Wright ha assunto il ruolo di protagonista assoluta nella sesta e ultima stagione, segnando un’importante svolta nella sua carriera.
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