Peppe Lanzetta, attore e candidato ai David di Donatello per il film “Parthenope” di Paolo Sorrentino, ha condiviso ricordi toccanti della sua gioventù e della sua amicizia con Pino Daniele. Durante un’intervista con Nunzia De Girolamo nel programma “Ciao Maschio“, in onda su Rai 1, Lanzetta ha rievocato momenti significativi della sua vita, tra sogni di carriera e le pressioni familiari.
La scuola e l’amicizia con Pino Daniele
Peppe Lanzetta ha frequentato la scuola di Ragioneria insieme a Pino Daniele, con cui ha condiviso quattro anni di classe. Daniele, che era ripetente della seconda, si distingue per il suo carattere vivace e il suo senso dell’umorismo. Lanzetta ricorda come Pino fosse sempre pronto a fare battute, nonostante il suo futuro artistico lo portasse a una carriera ben diversa. “Mi diceva sempre: ‘Peppe, ma io sono chiatto, non ci vedo, chi mi farà cantare?'”, racconta Lanzetta, sottolineando l’innocenza e la spontaneità di quegli anni.
I due amici trascorrevano il tempo insieme a girare per le case discografiche a bordo della Renault C di Lanzetta. L’attore ricorda con affetto i momenti di leggerezza, come quando Pino si preoccupava di dove si trovassero durante i viaggi, chiedendo se avesse già pagato il pedaggio al casello autostradale. Questi ricordi evocano un senso di nostalgia per un’epoca in cui la musica e l’arte erano al centro delle loro vite.
La pressione familiare e la scelta della carriera
Lanzetta ha anche parlato della pressione che ha vissuto da giovane, in particolare da parte di sua madre, che desiderava per lui un lavoro sicuro. A 19 anni, si è trovato a dover accettare un impiego in banca, un percorso che non rispecchiava le sue aspirazioni artistiche. “Ero orfano di padre, e mia madre era felicissima quando la banca ha chiamato per dirmi che avevo ottenuto il lavoro”, ha spiegato. Tuttavia, la realtà del lavoro in banca non era quella che desiderava. Si presentava in ufficio con un abbigliamento poco convenzionale, indossando zoccoli olandesi e con i capelli lunghi, cercando di conciliare la sua personalità artistica con le aspettative lavorative.
Grazie al supporto di un’amica, Lanzetta ha trovato il coraggio di lasciare il posto fisso e inseguire i suoi sogni. La sua avventura artistica è iniziata con un viaggio a Sanremo, dove sperava di incontrare Renzo Arbore, un passo fondamentale nella sua carriera.
Un periodo di eventi significativi
L’attore ha ricordato il 1996 come un anno cruciale, ricco di eventi e incontri significativi. “Lucio Dalla mi chiamava all’una di notte, e Luca De Filippo mi scelse per raccontare Napoli, dicendo che non bastava più suo padre”, ha raccontato Lanzetta. Questi eventi hanno segnato un cambiamento nella sua vita, portandolo a una crescente popolarità. Tuttavia, Lanzetta riflette su come il successo possa essere illusorio, descrivendo la vita come una curva in cui si possono incontrare ostacoli e sfide.
In questo contesto, l’attore ha anche accennato a una “femme fatale” che ha influenzato la sua vita, rendendo il percorso artistico ancora più complesso. Questi ricordi non solo offrono uno sguardo sulla carriera di Lanzetta, ma anche sulla sua crescita personale e sulle relazioni che hanno plasmato la sua vita.
L’intervista di Peppe Lanzetta a “Ciao Maschio” offre uno spaccato autentico e toccante della sua gioventù, della sua amicizia con Pino Daniele e del percorso che lo ha portato a diventare un attore riconosciuto nel panorama cinematografico italiano.
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