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Reflection: nelle sale il film sulla guerra in Ucraina

Arriva nelle sale il 17 marzo, distribuito da Wanted Cinema, il film ucraino “Reflection” del regista Valentyn Vasjanovyc.

Reflection: un film difficile e doloroso

Reflection film

“Reflection” presentato al 78° Festival di Venezia è l’ultimo lavoro del cineasta ucraino Valentyn Vasjanovyc già premiato nel 2019 al Lido per “Atlantis” come Miglior film della sezione Orizzonti. Il film è stato accolto in maniera discordante dai critici: osannato da molti, poco amato da altri.

Ambientata nel 2014 nei giorni della guerra del Don Bass, la pellicola ha per protagonista un chirurgo che si trova a vedere con i suoi occhi gli orrori della guerra. La regia è rigorosa fino ai suoi estremi. Vasjanovyc divide la narrazione in due parti. La prima parte è quella dell’orrore, dopo una timida apertura alla vita vista con gli occhi della figlia del protagonista. Iconiche le inquadrature lentissime della macchina che brucia i corpi delle vittime delle torture. Poi, nella seconda parte, si va nella fase di presunta elaborazione del lutto del medico che, tornato a casa, cerca di ritrovare la pace perduta. Tutta la narrazione, ad eccezione dell’inizio, è sui toni del grigio, una scelta registica molto precisa.

I piani fissi e medi predominano e portano lo spettatore in una dimensione quasi estraniante. Gli stessi temi erano già stati affrontati in “Atlantis” che raccontava di un reduce di guerra afflitto da sindrome post traumatica. Ma lì, in qualche modo s’intravedeva una luce, che manca completamente in “Reflection”.

Un film purtroppo molto attuale, tremendo, ma necessario mai come oggi

Sono diverse le anteprime previste in tutta Italia di “Reflection”, prima dell’uscita ufficiale il 18 marzo. Si parte lunedì 7 marzo a Roma con quella gratuita delle 19.10 al cinema Troisi con l’introduzione dal Presidente della Biennale, Roberto Cicutto. A seguire il 9 marzo, quella al cinema Anteo di Milano alle 20, introdotta dal Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Alberto Barbera e quella di Venezia del 10 al Cinema Rossini, introdotta da Federico Gironi.

Il regista Valentyn Vasjanovyč ha affermato in questi giorni di voler restare Kiev per “essere tra persone consapevoli della loro appartenenza etnica, culturale e politica. “Voglio essere tra queste persone per acquisire esperienze importanti che mi aiuteranno a creare storie vere di su loro”.

Daniele Romeo

07/03/2022

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