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Post coronavirus: torneranno di moda i Drive in

É una possibilità da non scartare il ritorno in auge dei drive in. In Germania è boom dei cinema in macchina, in Austria oggi McDonald’s riapre in modalità drive in e si pensa di riattivare a Gross Enzersdorf un cinema all’aperto, fallito nel 2015. I biglietti saranno acquistabili su internet e l’audio arriverà dall’autoradio.

Drive in: un cinema possibile ai tempi del distanziamento sociale

Drive in 10 comandamenti

Mai totalmente passati di moda in America, dove hanno vissuto il periodo d’oro durante gli anni Cinquanta, i drive in possono essere una buona idea per il futuro prossimo, quando sarà comunque necessario conservare le distanze di sicurezza. Una buona occasione per riattivare la macchina cinematografia in sicurezza lasciando lo spettatore all’interno della propria auto.

Oltre alla già citata Germania, anche la Corea del Sud ha riattivato il giro d’affari con i drive in, avendo dovuto adottare le misure contro il COVID-19 già a Febbraio.

Attualmente negli States, i drive in sono 305 e la maggior parte aperti al pubblico solamente in estate. Gli Stati Uniti stanno dunque pensando di attrezzarsi per un’apertura che dia la possibilità di svago alle famiglie con tanto di popcorn e milk shake, oltre alla possibilità di fumare.

Come ha affermato il 12 aprile il Governatore di New York, Andrew Cuomo, pur rimanendo chiuse le sale cinematografiche, facenti parte di un business giudicato non essenziale, per quel che concerne il cinema all’aperto: “Dov’è il problema della sicurezza pubblica? È un teatro drive in. Sei in macchina con le stesse persone”.

I progetti italiani

Drive in

Inutile illudersi, durante la Fase 2 italiana continuerà il distanziamento sociale e sarà – come già noto – una naturale conseguenza il divieto di riaprire luoghi affollati, tra cui teatri e cinema. Il drive in è dunque un’opportunità, insieme alla visione dei film in streaming, per far ripartire la grande macchina della Settima Arte, anche se non offre chiaramente la qualità di visione della sala.

Una delle prime città ad accarezzare il progetto è Bologna che in estate lavora molto bene con le arene come quella di piazza Maggiore, Sotto le stelle del cinema, organizzata dalla Cineteca di Bologna. Come ha dichiarato Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca, il drive in è una soluzione che può offrire sicurezza e si sta individuando uno spazio, non in centro, ma in estrema periferia che possa essere adatto per realizzare la struttura.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro pensa alla sua 56esima edizione in sicurezza e Pedro Aromocida, suo direttore, ha confessato di aver abbracciato l’idea del drive in.

In ogni caso resta il problema che in Italia le strutture per il cinema all’aperto in macchina non sono molte. Sicuramente la più grande d’Europa, capace di ospitare 750 automobili e  con uno schermo di 38×16 metri, è quella della Capitale, a Casal Palocco, primo drive in italiano risalente al 1957 e riaperto nel 2015 senza ottenere il favore del pubblico e quindi nuovamente chiuso.

Ad oggi il CNA Cinema e Audiovisivo di Roma lancia il progetto “CineDrive” e il segretario Stefano di Niola sottolinea l’importanza dell’iniziativa per sostenere il comparto cinema e recuperare un aspetto rilevante della vita sociale. Il drive in sarà un apripista per le successive riaperture delle arene prima e delle sale poi. Il CNA collaborerà a tal proposito con Moviemedia, società concessionaria leader come numero di schermi e presenza territoriale. Di Niola è sicuro inoltre dell’appoggio sia del Comune di Roma che della Regione Lazio.

Nel Sud ci sono i drive in di Pozzuoli a Napoli e il Garden Movie di San Tammaro a Caserta, dotato di uno dei proiettori più potenti d’Italia, capace di arrivare fino a 110 metri di distanza.

Spostandoci al nord troviamo, oltre al temporary curato da Cinema Bianchini all’Idroscalo, la struttura fissa Bovisa Drive in a Milano, dove ogni vettura è a 2,5 metri dall’altra, si può ordinare cibo e bibite con whatsapp e il cameriere consegna all’auto.

Dunque in questo momento d’incertezza il ritorno al passato sembra essere l’unica via per affrontare il futuro.

Stefano Mazzola

20/04/2020

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