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Philippe Grandrieux e Brady Corbet: il dibattito sull’intelligenza artificiale nel cinema

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L’argomento dell’intelligenza artificiale nel mondo del cinema sta suscitando un acceso dibattito tra i professionisti del settore. Recentemente, durante un evento all’Aero Theater di Santa Monica, il regista Brady Corbet ha espresso il suo sostegno all’uso dell’IA nel processo creativo. La sua affermazione ha generato reazioni contrastanti tra il pubblico presente, evidenziando le tensioni esistenti in un settore in continua evoluzione.

La dichiarazione di Corbet e le reazioni del pubblico

Durante un incontro con il regista francese Philippe Grandrieux, Brady Corbet ha affermato che i registi dovrebbero avere accesso a tutti gli strumenti disponibili, inclusa l’intelligenza artificiale. La sua affermazione ha suscitato un applauso da parte di un solo spettatore, mentre gli altri presenti sono rimasti in silenzio, visibilmente sorpresi. Corbet ha continuato a difendere la sua posizione, citando il regista muto F.W. Murnau, sostenendo che se avesse avuto accesso all’IA, l’avrebbe utilizzata senza esitazione. Questa affermazione ha provocato alcune proteste tra il pubblico, ma Corbet ha mantenuto la sua posizione, sottolineando che l’intelligenza artificiale è già una realtà nel settore cinematografico.

L’intelligenza artificiale: un tema controverso nel cinema

Il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema è diventato sempre più acceso, specialmente dopo gli scioperi SAG-AFTRA del 2023, dove gli artisti hanno espresso preoccupazioni riguardo alla minaccia che l’IA rappresenta per i loro posti di lavoro. Molti professionisti del settore vedono l’IA non solo come una questione estetica, ma anche come un potenziale pericolo per la loro carriera. Le reazioni ai commenti di Corbet sono state varie, con alcuni utenti di Letterboxd che hanno definito le sue affermazioni un “tradimento”, mentre altri hanno criticato la sua intelligenza. Questo dimostra quanto l’argomento sia sensibile e divisivo.

L’uso dell’IA in “The Brutalist”

Nel film “The Brutalist“, Brady Corbet ha deciso di integrare l’intelligenza artificiale per affrontare una specifica esigenza linguistica. Gli attori Adrien Brody e Felicity Jones, che interpretano i protagonisti, dovevano pronunciare alcune frasi in ungherese, una lingua nota per la sua complessità. Il montatore del film, Dávid Jancsó, ha spiegato che la scelta di utilizzare l’IA è stata motivata dalla difficoltà di apprendere la pronuncia corretta. In una scena di circa due minuti, il personaggio di Brody legge una lettera alla moglie in ungherese, e l’IA è stata utilizzata esclusivamente per questa parte, senza modificare altre performance dell’attore.

Considerazioni sul futuro dell’IA nel cinema

L’adozione dell’intelligenza artificiale nel cinema solleva interrogativi su come questa tecnologia influenzerà il futuro della narrazione e della creatività. Mentre alcuni registi, come Corbet, vedono l’IA come un’opportunità per espandere le possibilità artistiche, altri temono che possa ridurre il valore del lavoro umano nel settore. La sfida principale rimane quella di trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la preservazione delle competenze artistiche tradizionali. Con l’evoluzione degli strumenti disponibili, il dibattito sull’uso dell’IA nel cinema è destinato a continuare, portando a nuove riflessioni e discussioni tra i professionisti del settore.

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Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

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