Eco Del Cinema

Petit Paysan – Un eroe singolare: conferenza stampa con il regista

È stato presentato in conferenza stampa “Petit Paysan – Un eroe singolare”, opera prima del regista francese Hubert Charuel. Il film è stato presentato a La semaine de la critique del Festival di Cannes 2017 e ha vinto tre premi ai César du cinéma.

Petit Paysan – Un eroe singolare: l’ottimo esordio di Hubert Charuel

"Petit Paysan - Un eroe singolare"

“Petit Paysan – Un eroe singolare” è l’opera prima di Hubert Charuel, che ha risposto alle domande dei giornalisti a Roma presso L’Institut français – Centre Saint Louis. La prima è stata sul cosa l’abbia spinto a girare questo film e su come l’attore protagonista (Swann Arlaud) si sia approcciato al personaggio, vista la sua manualità con gli animali.

Charuel risponde che innanzitutto lui è figlio di contadini e la fattoria dove si svolge il film è quella dei genitori, ora non più in attività.

“Il punto di partenza è la crisi degli anni ’90 della mucca pazza, all’epoca si applicava il cosiddetto principio di cautela di precauzione, e si tendeva ad uccidere tutte le mandrie per evitare la diffusione della malattia. Ricordo una frase che mia madre mi disse all’epoca: se fanno fuori le mie mucche io mi suicidio. Penso che questa frase mia abbia molto traumatizzato ed è la genesi stessa di questo film.

L’attore Swann Arlaud non ha niente a che vedere con l’allevamento e l’agricoltura, dice il regista, in quanto figlio di una produttrice di casting.

“Sapevo che la recitazione di Pierre (protagonista del film) doveva passare necessariamente attraverso il corpo e i gesti e quindi ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda. A quel punto l’ho mandato tre settimane da certi miei parenti che avevano una fattoria e lui si è talmente immedesimato nel ruolo che poi non volevano più lasciarlo andar via.”

“Petit Paysan – Un eroe singolare” è un film sulla famiglia, afferma Charuel in quanto rappresenta la rottura della tradizione non avendo seguito l’esempio dei genitori. Inoltre ci fa presente che la madre ricopre il ruolo dell’ispettrice sanitaria, il padre quello del genitore di Pierre e il nonno interpreta il vecchio signore con cui ogni tanto il protagonista interagisce.

Il giovane regista francese ci confida di aver realizzato questo film per sbarazzarsi del senso di colpa per non aver portato avanti la tradizione di famiglia e l’azienda dei genitori.

Petit Paysan – Un eroe singolare: l’amore profondo verso gli animali

Lavorare con animali e bambini è sempre difficile nel cinema, ma Charuel ha avuto il vantaggio di esser cresciuto in una fattoria e dice: “è stato comunque faticoso, però chiaramente sono stato molto avvantaggiato. Ci vuole molto lavoro e molta pazienza per poter girare con gli animali. Bisogna anche conoscere un po la loro psicologia, sapere cosa fare e cosa non fare.”

Charuel afferma che l’amore è basato anche sulla lealtà: in “Petit Paysan – Un eroe singolare” c’è l’amore per gli animali e per la famiglia, e tutto è strettamente collegato.

In merito al sottotitolo italiano (“Un eroe singolare”) dichiara che gli allevatori, e gli agricoltori che lavorano sette giorni su sette, 360 giorni l’anno sono degli eroi che lavorano duramente per poter nutrire le persone, senza poi guadagnare così tanto.

Alla domanda su quali siano i suoi prossimi lavori risponde che c’è in cantiere un piccolo documentario, forse destinato alla televisione, sul pensionamento della madre, e sul rapporto d’amore che intratteneva con le sue mucche. Prima del prossimo lungometraggio invece ci sarà un periodo di pausa.

Quello che interessava Hubert Charuel era quello di mischiare i generi: un po il thriller, un po il fantastico e un pochino la commedia. Tutto questo ambientato nel mondo dell’agricoltura. Inoltre fa presente quali difficoltà ha incontrato nella realizzazione del film, sopratutto nel trovare un produttore che finanziasse un film “sulle mucche”.

Charuel e Claude Le Pape hanno impiegato tre anni per completare la sceneggiatura e otto mesi per trovare i finanziamenti: “Abbiamo voluto scrivere una sceneggiatura solida e sopratutto dettagliata.”

Alla fine della conferenza gli viene consegnato, in ritardo, il premio France Odeon da parte del Festival del cinema francese che si tiene a Firenze. Inoltre, il film ha vinto ai ai César du cinéma il premio come miglior opera prima, il premio come miglior attore protagonista per Swann Arlaud e il premio come miglior attrice non protagonista a Sara Giraudeau

 

Riccardo Careddu

19/03/2018

Articoli correlati

Condividi