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Peaky Blinders: recensione dei primi due episodi dell’ultima stagione

Il nuovo universo Shelby

Peaky Blinders

“Peaky Blinders” torna con una sesta, e ultima stagione, cupa e grigia, ancora più storica e drammatica. Un’ellissi temporale porta i protagonisti nel 1933, a 6 anni da una delle guerre più sanguinose mai combattute e che, come ha detto lo stesso autore Steven Knight, investirà i personaggi. La Prima Guerra Mondiale Tommy Shelby non l’ha dimenticata e un tormento interiore lo riporta in Francia più di quanto non abbia mai fatto. Parte così un drastico cambiamento nell’animo di ognuno e uno scontro, come ci si aspettava, tra chi si è abituati a vedere come alleati.

Mentre il nazionalsocialismo si fa strada sembrando la soluzione ad ogni male, il richiamo dell’America, con la fine del proibizionismo, porta gli Shelby nel commercio dell’oppio, nel tentativo di salvarsi e indebolire quel primo nazismo che poi avrebbe provocato migliaia di morti. Seppur le intenzioni di questa nuova stagione, in questi primi 2 episodi, non siano del tutto chiare, è evidente che Thomas Shelby sia cambiato. Una trasformazione che è nelle sue parole, nelle sue abitudini e nel suo atteggiamento.

Una serie che non delude mai

Peaky Blinders

Molti eventi si riconducono all’assenza di Helen McCrory e al suo personaggio: ad entrambi si rende omaggio in una toccante scena nel primo episodio. In questo modo, ancora una volta, la Vendetta sembra essere il tema principale della storia. Una Vendetta che questa volta si combatte tra le fila della famiglia Shelby-Gray, ma non solo. La figura di Anya Taylor-Joy prende maggiormente forma, reduce l’attrice dal Golden Globe, dando prova anche qui di una performance davvero degna di nota.

Tornano alcuni personaggi, con entrate in scena che andrebbero premiate, e che sottolineano un’entità di potere e rilievo che nuovamente questi personaggi acquisiranno nel corso dello show. “Peaky Blinders” cambia leggermente registro, senza però mai abbandonare l’altissimo livello che la contraddistingue. Visibile l’attenzione ai dettagli, la regia perfettamente calibrata, tra inquadrature ricercate e quella simmetria inconfondibile, nella perfetta ricostruzione di una Birmigham che ormai gli Shelby controllano solo da lontano.

Non mettersi contro i Peaky Blinders

Peaky Blinders

Tommy, solo contro tutti, continua a confermarsi incapace di farsi da parte e di non esprimere con forza la sua supremazia che, più latente, è però sempre un passo avanti agli altri. Mentre i pericoli sbucano da ogni angolo i legami si sfaldano dall’interno. La politica diventa preponderante e nuovi nemici, anche se meno convincenti dei precedenti, fanno il loro ingresso. La sesta stagione di “Peaky Blinders” sembra concentrarsi sull’insieme e non sui singoli personaggi, su alleanze e rivalità che costituiscono un’intera comunità. Gruppi di persone che Tommy Shelby inganna e aiuta, indebolisce e sfrutta.

Giorgia Terranova

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