Il cinema rappresenta un potente strumento di comunicazione e responsabilità, secondo Paola Cortellesi, che ha recentemente condiviso le sue riflessioni durante l’apertura dell’edizione 2025 de Il Cinema in Piazza. Questa rassegna, organizzata dai giovani del Piccolo America, è iniziata a San Cosimato con la proiezione del film “Una giornata particolare” di Ettore Scola, un’opera che ha avuto un impatto significativo sulla formazione artistica della regista. Cortellesi ha sottolineato l’importanza di un dialogo autentico con le nuove generazioni, evidenziando come le storie raccontate possano influenzare e ispirare i giovani.
L’importanza di parlare alle nuove generazioni
Durante il suo intervento, Paola Cortellesi ha messo in evidenza la necessità di comunicare con i ragazzi di oggi. “I giovani sanno tutto, ma alcune cose, dette da persone che si prendono la responsabilità di raccontare, possono arrivare in modo diverso”, ha affermato. Questa affermazione riflette il suo desiderio di creare un legame significativo con le nuove generazioni, utilizzando il cinema come mezzo per trasmettere messaggi importanti. Cortellesi ha espresso la sua ammirazione per i giovani talenti che ha incontrato sul set del suo film, sottolineando come questi ragazzi, di età compresa tra i venti e i ventiquattro anni, siano più preparati e motivati rispetto alle generazioni precedenti.
La regista ha anche criticato il pessimismo di alcuni adulti nei confronti dei giovani, definendoli “anziani” e lamentandosi della loro tendenza a giudicare negativamente le nuove generazioni. Cortellesi ha invece scelto di valorizzare il potenziale dei giovani, evidenziando la loro curiosità e la loro capacità di affrontare il mondo del cinema con una preparazione maggiore rispetto al passato.
L’impatto di “Una giornata particolare”
“Una giornata particolare” occupa un posto speciale nel cuore di Paola Cortellesi. Questo film, che ha segnato la sua crescita personale e professionale, è stato un punto di riferimento nella sua carriera. “Quei personaggi così reali, che raccontano in modo netto la condizione della donna, mi hanno toccata profondamente”, ha dichiarato. Cortellesi ha sottolineato come, negli anni Settanta, sembrasse che certi temi legati alla condizione femminile stessero per essere risolti, ma ha riconosciuto che, a distanza di decenni, molte questioni rimangono ancora irrisolte. La regista ha voluto affrontare questi temi nel suo ultimo lavoro, “C’è ancora domani“, un film che riflette la sua volontà di continuare a parlare di questioni sociali rilevanti.
I successi di “C’è ancora domani”
Accanto a Paola Cortellesi, Antonio Monda ha presentato i risultati straordinari del film “C’è ancora domani“. Con un incasso di 37 milioni di euro solo in Italia, il film è diventato il quarto incasso italiano di tutti i tempi e il primo per un’opera d’esordio. Monda ha anche rivelato che il film è stato venduto in 126 paesi e ha raggiunto un pubblico vasto, diventando il film italiano più visto in Francia dal 2011 e superando il milione di spettatori in Cina. Questi numeri testimoniano non solo il talento di Cortellesi come regista, ma anche l’interesse del pubblico per le storie che affrontano tematiche attuali e significative.
La scelta di diventare regista
Quando le è stato chiesto perché avesse aspettato tanto per passare alla regia, Paola Cortellesi ha risposto con sincerità. “È una cosa che avevo in animo da molto tempo. Ho aspettato il momento giusto, il porto sicuro, il fatto di essere preparata e sicura”, ha spiegato. Questa scelta, maturata nel tempo, riflette il suo desiderio di affrontare il mondo del cinema con la giusta preparazione e consapevolezza.
In un momento di leggerezza, Monda ha ricordato che, se le cose fossero andate diversamente, Cortellesi avrebbe potuto intraprendere anche la carriera di cantante. “Cantavi talmente bene che Mina ha detto che sei una delle più belle voci del panorama italiano”, ha affermato, sottolineando il talento poliedrico della regista.
La serata ha rappresentato non solo un tributo al cinema, ma anche un invito a riflettere su come le storie possano influenzare le generazioni future e su come il cinema possa essere un mezzo per affrontare questioni sociali di grande rilevanza.
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