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Ostaggi: il cast e la regista Eleonora Ivone presentano il film alla stampa

La regista di “Ostaggi” Eleonora Ivone, in veste anche in interprete, ha presentato il film alla stampa, accompagnata dagli attori Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Francesco Pannofino, Jonis Bascir, Elena Cotta e Alessandro Haber. All’incontro hanno partecipato anche lo sceneggiatore Angelo Longoni, il produttore Riccardo di Pasquale e il vincitore del Golden Globe e candidato all’Oscar Niccolò Agliardi, autore delle musiche.

L’incontro stampa con la regista, il cast artistico e alcuni membri del cast tecnico di “Ostaggi” ha fatto luce sul profondo disagio che viene espresso nel film attraverso elementi comici e drammatici. “Ostaggi” racconta un insieme di personaggi, ognuno con il proprio dolore, e ognuno “dimenticato dallo Stato”. Il film, prodotto dalla Fenix Entertainment in collaborazione con la Wake Up Produzioni uscirà il 15 maggio 2021 su Sky Primafila Premiere.

Ecco le domande della stampa

Ostaggi

Cosa vi è piaciuto della sceneggiatura che vi ha convinto produrla?

Riccardo di Pasquale: “la Fenix Entertainment insieme a noi, la Wake Up Produzioni, ha letto la sceneggiatura, che è tratta a un’opera teatrale, molto tempo fa. Ci siamo subito innamorati subito di questa storia che ricorda la commedia all’italiana, alla fine è una commedia sociale, ma non solo. Rappresentava e parlava di temi profondi e importanti con un tono divertente”.

Com’è stato il passaggio dal teatro al cinema e perché avete pensato che questa storia così attuale fosse adatta e opportuna da portare al cinema?

Angelo Longoni: “Eleonora non ha seguito l’allestimento della rappresentazione perché era impegnata in una tournée. Ricordo che è arrivata a spettacolo finito e ha detto che bisognava assolutamente fare un film su questa storia. Lei aveva diretto un cortometraggio, quindi si trattava del primo lungometraggio dietro la macchina da presa. Per portare al cinema ‘Ostaggi’ abbiamo introdotto altri personaggi e abbiamo trovato in Rende e Cosenza la scenografia adatta che avrebbe potuto contenere a livello narrativo l’intero racconto. Ci ha infatti permesso di avere da una parte gli ostaggi e il sequestratore e dall’altra la polizia. Nel fil viene mostrato il disagio sociale di tutti i personaggi e il loro rapporto con l’istituzione, impersonata dai personaggi di Alessando Haber e di Eleonora Ivone. Sono due facce della stessa medaglia, una più aggressiva e cieca, e l’altra dall’animo più gentile, che si è meno abituati a vedere. Si tratta di un animo che tende alla comprensione e alla mediazione. Il personaggio di Marco è infatti vessato dallo Stato, da problemi finanziari e lavorativi e si trova a compiere una follia. Tenta questa maldestra rapina e finisce in uns panetteria dove si ritrova con degli ostaggi davvero improbabili”.

Eleonora Ivone qui sei sia regista che interprete, hai avuto un grande carico di responsabilità.

Eleonora Ivone: “sì, c’è bisogno di mantenere grande lucidità e distacco passando da dietro a davanti la macchina da presa. Io con ‘Ostaggi’ mi sono preparata molto prima, vivendo vicino a una persona che lo faceva già ho avuto questa possibilità. Ho scelto prima le inquadrature, ho fatto molte prove. Lavorare davanti alla macchina da presa dà la possibilità di lavorare sulla psicologia del personaggio, mentre come regista ero totalmente rapita dalla storia”.

Sei soddisfatta di questo primo esordio alla regia di un lungometraggio?

Eleonora Ivone: “sono molto coinvolta e anche molto contenta. Il cast è stato eccezionale, mi hanno in qualche modo protetto, ognuno di loro mi ha regalato la possibilità di trovare la giusta strada da percorrere. E sono entusiasta di aver avuto il supporto delle Calabria Film Commission che ci ha permesso di realizzare questo film”.

Una storia di personaggi

Ostaggi

I personaggi sono i motori del film, a partire da Marco Santini.

Gianmarco Tognazzi: “sì, Marco Santini vive un momento di profonda disperazione, si ritrova a fare qualcosa che non è nella sua indole. In realtà lui è una brava persona, ma è esasperato, non riesce a mantenere i suoi doveri nei confronti della sua famiglia e dei suoi dipendenti. È vittima di un sistema che non gli permette via d’uscita e il suo gesto inconsulto, non essendo un professionista, lo porta a scontrarsi con una serie di variabili. Deve fingersi credibile, sia con gli ostaggi che con chi è fuori e deve trattare con lui. Il suo disagio è lo stesso disagio che hanno gli ostaggi, perché in un certo senso sono tutti ostaggi di qualcuno”.

Vanessa Incontrada, anche il personaggio di Ambra è fondamentale in ‘Ostaggi’.

Vanessa Incontrada: “Ambra è un ex infermiera che decide di fare la prostituta e lo fa per ribellarsi a una società che non accetta, ma lo fa con dignità. Il personaggio ha questa grande capacità di capire chi ha davanti e inizia ad avere un rapporto diverso con ognuno di loro. Con qualcuno è protettiva, con altri comprensiva o sprezzante. Con Marco capisce subito chi ha davanti, vede che è una persona buona che sta vivendo un momento difficile. A volte lo aiuta e altre lo mette alle strette, ma sempre per farlo rendere conto che ciò che sta facendo non è la soluzione. Il personaggio di Ambra mi è piaciuto proprio per questo, perché è un personaggio completo”.

Niccolò Agliardi com’è stata quest’altra esperienza cinematografica e cosa ti ha attratto della storia.

Niccolò Agliardi: “le mie incursioni nel cinema sempre più frequenti e meno casuali. Il gancio iniziale è stata la possibilità di lavorare nuovamente con Vanessa, con la quale ho un sodalizio da tempo. Lavorare su un film con lei mi ha sicuramente portato ad abbracciare il progetto più direttamente. Poi mi è piaciuta molto la storia, mi piace abbandonare quelle che sono le mie esperienze e ascoltare quelle degli altri. ‘Ostaggi’ per me è stato questo, poter ascoltare e guardare il lavoro degli altri, leggendolo ovviamente a modo mio. Ognuno di noi alla fine è obbligato a qualcosa, è ostaggio di qualcosa, e la vera libertà è scegliere da cosa dipendere. Io penso di essere fortunato, perché ho la possibilità di fare tante cose, tanti lavori e di lavorare con artisti e professionisti come quelli con i quali ho collaborato nel film, io dipendo dalle mie passioni. Ma in ‘Ostaggi’ si parla di un’altra realtà”.

Francesco Pannofino come descriveresti il tuo personaggio?

Francesco Pannofino: “beh Remo è un vigliacco, un uomo pavido, e non è un personaggio positivo. Essendo tratto da un’opera teatrale, ogni battuta faceva uscire e trapelare delle caratteristiche dei personaggi e Remo alla fine appare molto più negativo di come è realmente”.

Ostaggi: solidarietà, umanità ed emarginazione

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Elena Cotta e Jonis Bascir i vostri personaggi hanno una profonda solidarietà tra di loro, come li descrivereste?

Elena Cotta: “il mio personaggio è quello più umano, ha una fragilità nella sua esistenza che è molto pesante da reggere da sola. La sua è però una condizione comune, lei esprime tutta la normalità di una persona qualunque. Ritrovandosi coinvolta in questa situazione riesce a tirare fuori una dignità, una grinta e un carattere che mette tutti in linea”.

Jonis Bascir: “il personaggio di Regina in ‘Ostaggi’ è quello che mi accoglie da subito bene, anche Ambra mi sostiene, ma con il personaggio di Elena nasce subito un feeling particolare, a tal punto che anche in teatro mi commuovevo per le scene che giravamo insieme. C’è anche un altro momento che mi ha sempre molto commosso e cioè quando la figlia di Marco lo chiama, e credo che nel film ognuno sprigioni delle emozioni diverse tra loro. Il mio personaggio è un uomo disperato, vive una situazione che conosciamo tutti bene, ha alle spalle tante sofferenze, ha fatto un percorso molto attuale, di cui si parla spesso in questo periodo. Il film riesce quindi anche a rappresentare come ci si comporta nei confronti di chi ha vissuto un’esistenza come la mia”.

Alessando Haber tu rappresenti la parte più negativa dello Stato.

Alessandro Haber: “sì, il mio personaggio di umano e tenero ha poco, è un uomo solo e represso, e sfoga la sua repressione nel voler sparare ad ogni costo. Vuole intervenire, non vuole aspettare, e se non ci fosse la psicologa sarebbe capace quasi di compiere una strage.

Vanessa Incontrada quali sono tre aggettivi con cui descriveresti il personaggio di Ambra?

Vanessa Incontrada: “Ambra è una donna coraggiosa, sarcastica, ironica e protettiva, e sono tutte caratteristiche che amo, e che in parte mi appartengono. Si tratta di un personaggio che mi ha anche rafforzato sotto tanti punti di vista. Ha ad esempio questo dono di capire chi ha davanti e si comporta con ognuno in maniera diversa, è pieno di sfaccettature. Ambra gioca anche molto con il suo corpo, è presente, ha una grande fisicità, molto espressiva”.

Battute che accomunano

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Ci sono molti riferimenti a film come “Jacke Brown”, “Pretty Woman” e “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. Che percorso è stato tracciato e di che tipo di influenze si è tenuto conto? All’inizio del film c’è una sorta di rottura della quarta parete durante la quale ognuno dei personaggio dice di essere stanco, a cosa si riferisce?

Eleonora Ivone: “la caratteristica della sceneggiatura di ‘Ostaggi’ è quella di attingere da due generi, l’action e la commedia, che è l’impianto drammaturgico che doveva avere storia. Doveva evidenziare questi due stili, noi l’abbiamo reso cinematografico partendo da una struttura già presente nella pièce teatrale.  Anche il luogo che ci ha permesso di creare questo continuo entrare e uscire deriva anche da una teatralità della storia”.

Gianmarco Tognazzi: “il mio personaggio ha delle similitudini con me. Il Marco di ‘Ostaggi’ è un personaggio che il Paese non aiuta, burocraticamente è tutto lento e difficile, e lui ha la stessa stanchezza che a volte ho io, perché vorrei un Paese che fosse più attento, presente e rapido nel sostenere chi ha bisogno”.

Elena Cotta: “Regina è stanca della routine, di quei gesti e quegli appuntamenti obbligati che ha ogni giorno”.

Francesco Pannofino: “il fatto che lo dicano tutti i personaggi li accomuna, perché tutti hanno un loro disagio”.

Jonis Bascir: “il mio personaggio è stanco di esser trattato male, di essere respinto. Perché alla fine il fenomeno migratorio è un fenomeno naturale, umano, e mi sembra assurdo che ancora se ne parli come se ne parla oggi. Io personalmente sono stanco delle ingiustizie e di un Paese non meritocratico”.

Vanessa Incontrada: “siamo molto stanchi che nel 2021 ancora dobbiamo far fronte e vivere episodi di omofobia e razzismo, dovremo essere molto più avanti”.

“Ostaggi” film tragicomico moderno

Vanessa Incontrada interpreti spesso personaggi forti, donne emancipate e volitive, mentre invece nel progetto “Storie di Neva” c’è una reazione più dolce, si tratta di una donna stufa del cinismo, che ha un modo diverso di reagire.

Vanessa Incontrada: “un mese e mezzo fa io ho creato ‘Storie di Neva’ insieme a due amici, è una sorta di piccolo principe versione donna, e ogni due settimane propongo una frase che ognuno può interpretare come vuole, sempre con dolcezza. Perché credo che si può lottare con dolcezza e dire ciò che si vuole senza aggressività”.

Qual è una caratteristica preponderante dei vostri personaggi? Per gli sceneggiatori com’è stato il processo nel bilanciare dramma e commedia?

Gianmarco Tognazzi: “in Marco in ‘Ostaggi’ prevale il nervosismo e la perdita del controllo, soprattutto considerando che si tratta di una persona normale che per esasperazione fa qualcosa di inaspettato”.

Vanessa Incontrada: “il coraggio e la forza, Ambra è una donna combattiva”.

Elena Cotta: “la caratteristica più importante di Regina è la sua normalità”.

Francesco Pannofino: “il mio non è un personaggio positivo, è un uomo pavido e avaro”.

Jonis Bascir: “la dignità e la saggezza”.

Angelo Longoni: “io credo che il personaggio di Francesco Pannofino sia però anche un uomo che risponde a un’esigenza umana primaria, è un grande lavoratore, e nel momento in cui viene strappato dal suo lavoro crolla. Noi in Italia abbiamo una tradizione nel tragicomico, spesso nei più grandi film italiani si raccontano i difetti delle persone cercando di far sorridere il pubblico, con il sorriso ci si identifica maggiormente nei personaggi sullo schermo. Basti citare il maestro Monicelli. Quindi dosare il tragico e il comico fa parte della nostra tradizione. Oggi c’è una tendenza ad accantonare la commedia, e a prediligere il dramma, ma si possono raccontare storie straordinarie, drammatiche e profonde anche con la commedia”.

Il piano B di Marco è dettato dalla disperazione, mentre invece il piano B di Ambra è una scelta fatta con coscienza. Francesco Pannofino cosa pensa della campagna sul doppiaggio intelligente del quale è testimonial?

Vanessa Incontrada: “sì, non è una scelta fatta allegramente, ma è una scelta che fa con dignità, è dettata sicuramente da un cambiamento per lei necessario nella sua vita, ma lo fa con grande consapevolezza”.

Francesco Pannofino: “sì, con quest’app fanno delle cose incredibili, hanno messo la mia voce alla radio facendomi dire delle cose che non ho mai detto, da una parte è un grande passo avanti a livello tecnologico, però le emozioni che una voce può dare, una macchina non le potrà mai trasmettere. Io ho quindi partecipato volentieri alla campagna del doppiaggio intelligente perché non mi sembra una buona idea, sia come difesa del lavoro essendo un Paese dove il doppiaggio è molto utilizzato, ma anche a livello di emozione”.

Giorgia Terranova

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