Nessuno mi troverà: Egidio Eronico sfata i miti attorno alla figura del più grande fisico del Novecento e ci restituisce un’immagine umana e di grande pregio

In occasione dell’anteprima della pellicola “Nessuno mi troverà” il regista Egidio Eronico ha tenuto una conferenza stampa presso la Casa del Cinema a Roma, in cui ha avuto modo di spiegare quelle che sono state le dinamiche che lo hanno portato ad incentrarsi sulla figura di Ettore Majorana: “ Al di là dell’interesse di lunga data per il personaggio, confesso di aver sviluppato il film in reazione a ciò che per anni si è detto del grande fisico. Ho cominciato a documentarmi e a cercare il modo per restituire un’immagine reale di questo incredibile personaggio, non solo un genio ma un uomo che si trova a compiere scelte molto intime e personali”.

Al centro della storia troviamo Ettore Majorana, quello che è stato il più grande fisico teorico del Novecento, la cui sparizione in circostanze misteriose ha finito col creare un alone di leggenda attorno alla sua figura. “Nessuno mi troverà” è suddiviso in due parti; una prima che ripercorre la biografia di Majorana, dall’infanzia catanese al suo arrivo a Roma, città nella quale entra in contatto con il gruppo dei ragazzi di via Panisperna, entrando in contatto con Enrico Fermi, Emilio Segrè ed Edoardo Amaldi, solo per citarne alcuni. I racconti sulla quotidianità e gli studi del grande fisico, ricostruiscono quello che era il carattere timido ma ambizioso di Majorana e riescono a sfatare alcuni miti che si sono andati costruendo nel tempo attorno alla sua figura. Una seconda parte della pellicola è dedicata alle ricerche e alle ipotesi sulla sua scomparsa che sembrano implicare scienziati atomici, servizi segreti, uomini politici e militari.

Nessuno mi troverà: Una pellicola indipendente che ha saputo cogliere e riconoscere l’attualità di Ettore Majorana, riaprendo un caso tuttora senza risposta

Andrea Stucoviz, produttore del film e partner di Media Investement, ha ricostruito nel corso della conferenza quella che è stata la difficoltà di trasporre su pellicola il complesso rapporto tra Enrico Fermi, soprannominato “Il Papa” all’interno delle aule universitarie e Majorana. Un rapporto che il produttore non considera così singolare poiché era l’attitudine e l’interesse scientifico ad allontanare i due fisici. La riuscita trasposizione di questo legame secondo l’Istituto Luce Cinecittà, che a contribuito al finanziamento dell’opera, è ciò che ha impreziosito questo film/ documentario che si inserisce nella logica editoriale dell’istituto, che vanta la produzione di ben trenta documentari l’anno. La pellicola si inserisce infatti all’interno di un progetto editoriale di ampio respiro, scelta necessaria in quanto non sarebbe stato possibile raccontare le molteplici sfaccettature del personaggio e delle vicende che lo vedono coinvolto solamente attraverso la trasposizione cinematografica; è dunque prevista l’edizione Home Video corredata da un saggio che aggiungerà ulteriori elementi alla storia di Ettore Majorana.

Egidio Eronico conclude affermando: “ Quando si decide di fare un film così, c’è una precisa volontà dietro. Di Ettore Majorana mi piace la sua attualità, la sua autonomia di pensiero e di comportamento ed è questo che lo rende vicino. I giovani italiani vivono oggi la stessa situazione. Mi piaceva e tutt’ora mi piace l’idea di Majorana che nella fisica si è mosso non appartenendo a congreghe né lobby. È uno che corre, moltissimo. Non deve essere stato facile per Fermi avere Majorana come allievo e non deve essere stato facile per Majorana avere come docente quello che chiamavano sua “Maestà”. È con queste suggestioni che mi sono avvicinato al film.”

Obiettivo del regista e del cast è quello di far conoscere la vicenda del fisico regalando una visione differente da quella solitamente conosciuta, attraverso proiezioni mirate con università ed istituzioni.

Angelica Tranelli

12/04/2016