L’uscita dell’episodio 2×06 della serie “The Last of Us” ha offerto l’opportunità di un’intervista esclusiva con Neil Druckmann, creatore del videogioco e co-showrunner della serie. Durante una roundtable virtuale, Druckmann ha discusso le scelte narrative che hanno portato a differenze significative tra il videogioco e la sua trasposizione televisiva, sottolineando l’importanza di dare alla serie una propria identità.
La necessità di differenziare la narrazione
Nel corso dell’intervista, Druckmann ha chiarito che le differenze tra il videogioco e la serie non sono solo una questione di stile, ma una necessità per garantire che la narrazione si adatti ai diversi mezzi. Ha spiegato che nel videogioco, la relazione tra Ellie e Dina è caratterizzata da una staticità che serve a far riflettere il giocatore sui sentimenti dei personaggi. Questo approccio, pur efficace nel contesto del videogioco, non sarebbe stato appropriato per la serie.
Druckmann ha affermato che l’intento era quello di evolvere la relazione tra Ellie e Dina nel corso degli episodi, permettendo al loro legame di svilupparsi gradualmente. Questo approccio ha portato a decisioni narrative come quella di non farle subito diventare una coppia, ma di farle trascorrere tempo insieme, favorendo un naturale sbocciare della loro relazione. La scelta di collocare momenti chiave, come il drammatico confronto finale tra Ellie e Dina, ha contribuito a dare maggiore peso emotivo alla storia.
L’interpretazione dei personaggi e il loro sviluppo
Un altro aspetto fondamentale discusso da Druckmann riguarda l’interpretazione di Ellie, che nella serie è interpretata da Bella Ramsey. Druckmann ha notato come la performance di Ramsey differisca da quella di Ashley Johnson, che ha dato vita a Ellie nel videogioco. Mentre Johnson esprimeva il dolore e la depressione in modo molto diretto, Ramsey porta sullo schermo una versione di Ellie che presenta una maschera più complessa, riflettendo una gamma di emozioni diverse.
Questa diversità nelle interpretazioni è vista da Druckmann come un valore aggiunto al processo di adattamento. La sfida di tradurre un personaggio da un medium all’altro non è solo una questione di fedeltà, ma di esplorare nuove sfaccettature della personalità dei personaggi. La tensione emotiva che si sviluppa nel corso della serie, culminando in momenti drammatici come quello con Nora, è un elemento chiave per coinvolgere il pubblico e stimolare empatia.
L’importanza della struttura narrativa
Druckmann ha anche messo in evidenza come la struttura narrativa della stagione sia stata progettata per portare il pubblico a un punto di rottura emotiva. La decisione di mostrare Ellie commettere atti orribili è stata pensata per far sì che gli spettatori provino una combinazione di empatia e orrore. Questo contrasto è fondamentale per il percorso di crescita del personaggio e per il messaggio complessivo della serie.
L’episodio 2×06, dedicato ai flashback, gioca un ruolo cruciale in questo contesto, poiché offre uno sguardo ai momenti più dolci tra Ellie e il suo “padre” adottivo, Joel. La collocazione di questo episodio serve a sottolineare ciò che Ellie ha da perdere e le conseguenze delle sue azioni. Druckmann ha sottolineato che questo arco narrativo è essenziale per comprendere la trasformazione irreversibile del personaggio.
Con queste riflessioni, Druckmann ha invitato i fan a considerare le scelte narrative fatte nella serie come parte di un processo creativo che mira a esplorare temi complessi e a dare vita a personaggi più sfumati. La discussione sulle modifiche apportate alla storia di “The Last of Us” continua, e il pubblico è invitato a riflettere su come queste scelte influenzino la loro esperienza visiva.
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