Mark Peploe, regista e sceneggiatore di fama internazionale, è deceduto il 18 giugno 2025 a Firenze, città in cui risiedeva. La sua morte, avvenuta all’età di 82 anni dopo una lunga malattia, segna la fine di una carriera ricca di successi e collaborazioni significative nel mondo del cinema. Peploe è noto per il suo lavoro con il regista Bernardo Bertolucci, nonché per il suo contributo alla sceneggiatura di film iconici come L’ultimo imperatore, che gli è valso un premio Oscar e un Golden Globe.
La vita e le origini di Mark Peploe
Nato nel 1943 a Nairobi, Mark Peploe proveniva da una famiglia di artisti. Suo nonno paterno, SJ Peploe, era un rinomato pittore scozzese, mentre dalla parte materna era pronipote di Adolf von Hildebrand, scultore tedesco di grande prestigio. La madre, Clotilde, era anch’essa pittrice e il padre, Willy, un mercante d’arte. La famiglia possedeva una villa a Firenze, dove Peploe trascorse parte della sua infanzia prima di trasferirsi per studiare all’Università di Oxford.
Dopo gli studi, Peploe iniziò la sua carriera nel mondo del cinema lavorando con il produttore canadese Allan King, realizzando documentari su figure come lo scrittore Norman Mailer e l’attrice Melina Mercouri. Tuttavia, insoddisfatto della mancanza di controllo creativo, decise di dedicarsi alla sceneggiatura, convinto che questo percorso gli avrebbe offerto maggiori opportunità espressive.
Collaborazioni e opere significative
Il primo grande successo di Peploe come sceneggiatore arrivò nel 1972 con il copione de Il pifferaio di Hamelin, diretto da Jacques Demy. Successivamente, scrisse Professione Reporter, un film che avrebbe dovuto essere diretto da Peter Wollen, ma che venne infine affidato a Michelangelo Antonioni. Questa collaborazione segnò l’inizio di una lunga carriera nel cinema, durante la quale Peploe lavorò a stretto contatto con Bernardo Bertolucci, contribuendo a film di grande rilevanza come L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto e Piccolo Buddha.
Nel 1987, Peploe collaborò con sua moglie Claire, che aveva sposato Bertolucci, per il film Alta stagione, segnando un ulteriore passo nella sua carriera. La sua versatilità come artista si manifestò anche nel suo debutto alla regia nel 1991 con l’horror psicologico Occhi nel buio, che vide la partecipazione di attori del calibro di James Fox e Fanny Ardant. L’ultimo film diretto da Peploe, La bella straniera, adattato da un’opera di Joseph Conrad, è uscito nel 1996 e ha visto la partecipazione di Willem Dafoe e Irène Jacob.
L’eredità di Mark Peploe nel cinema
La carriera di Mark Peploe ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico internazionale. La sua capacità di intrecciare storie complesse e di collaborare con alcuni dei più grandi registi del suo tempo ha contribuito a creare opere che continuano a essere apprezzate e studiate. Jeremy Thomas, produttore de L’ultimo imperatore, ha descritto Peploe come un “uomo del Rinascimento” e un artista dotato di un talento unico nel valorizzare il passato, un aspetto che ha influenzato profondamente il suo lavoro.
Peploe era noto per il suo amore per la scrittura e la cultura, sempre accompagnato da un taccuino e da una copia dell’International Herald Tribune. La sua morte segna la perdita di un grande talento, ma la sua eredità continuerà a vivere attraverso le opere che ha creato e le influenze che ha esercitato su generazioni di cineasti.
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