Eco Del Cinema

Monitor – Recensione

  • Regia: Alessio Lauria
  • Cast: Michele Alhaique, Valeria Bilello, Riccardo De Filippis, Claudio Gioè
  • Genere: Drammatico
  • Durata; 78 minuti
  • Produzione: Italia, 2015

“Monitor”: un’opera prima eccellente dove la rappresentazione di una realtà parallela è lo spunto per sondare l’animo umano, i suoi desideri, le sue debolezze

monitor

Il primo lungometraggio di Alessio Lauria proietta lo spettatore in un futuro più che realistico dove, accanto alle città tradizionali, sorgono una sorta di cittadelle autonome gestite da multinazionali che offrono ai propri dipendenti qualcosa in più del solito lavoro.

L’azienda infatti, oltre all’impiego, offre ai propri dipendenti un alloggio e benefit di vario tipo, avvolgendo completamente le loro vite.

In questa sorta di paradiso artificiale, dove non esistono problemi di mutui, di bollette da pagare e l’azienda si occupa di risolvere ogni problema, esistono delle sale d’ascolto, dove i dipendenti possono parlare senza essere visti, senza vedere a loro volta il proprio interlocutore. Questa seduta di dialogo/sfogo anonimo è organizzato allo scopo di evitare, o cercare di appianare, quelle turbolenze della vita privata che potrebbero influire negativamente sul lavoro, e quindi danneggiare l’azienda.

Paolo è il miglior ‘Monitor’, ascolta, dispensa consigli e compila la relazione per i propri superiori, senza mai lasciarsi coinvolgere in prima persona dagli sfoghi dei dipendenti, in questa sorta di confessionale simil ‘Grande Fratello’, dove l’anonimato reciproco evita ogni tipo di implicazione concreta.

“Monitor” racconta una speranza, quella che l’uomo abbia le forze per ribellarsi all’appiattimento sociale e morale che sta travolgendo il nostro tempo

In un’epoca come quella che viviamo, in cui avere un lavoro sicuro e una casa per molti è un’utopia, questa realtà preordinata sembra più che allettante, le vite scorrono tranquille, e qualora così non fosse c’è il Monitor. Ma Lauria pian piano mostra come anche in questa sorta di paradiso artificiale le certezze possono vacillare e il prezzo da pagare per quest’assenza di problemi può essere troppo alto.

Questa è davvero vita? Una vita senza problemi ma anche senza emozioni, due facce di una stessa medaglia dove alle certezze materiali fanno da contraltare un appiattimento intellettivo ed emotivo, che può anche andar bene per tanti, ma non per tutti.

Perché la libertà, quella vera, non ha prezzo, perché chi si accontenta gode è vero a metà, e per l’altra metà è invece vero che i sogni sono il primo propulsore della nostra vita, perché ci portano a varcare i confini prestabiliti, a superare i limiti che gli altri ci impongono.

“Monitor”: una storia di solitudine e d’amore dalla regia elegante, ben recitata, creata per il web

Michele Alhaique buca lo schermo, il suo Paolo arriva fin dentro l’anima, emozionando e stimolando alla riflessione lo spettatore.

Il regista porta nella sua opera un soggetto scritto a quattro mani con Manuela Pinetti, già vincitore del premio Solinas “Experimenta” del 2011. Il racconto è limpido, pulito, diretto, Lauria muove la macchina da presa con eleganza, realizzando un film garbato, dove attraverso una storia futuristica si racconta la realtà odierna, la comune voglia di certezze, per le quali in molti sacrificherebbero la libertà, quella vera.

“Monitor”, presentato all’interno della Festa del cinema di Roma, nella sezione autonoma e parallela Alice nella Città, non seguirà le tradizionali vie distributive, sarà possibile vederlo sulla piattaforma web Rai Cinema Channel.

Maria Grazia Bosu

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