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Michelle Williams e Jude Law alla corte dei Tudor

Secondo quanto riportato da Deadline, Michelle Williams e Jude Law lavoreranno insieme sul set di “Firebrand” film drammatico su Catherine Parr, ultima moglie di Enrico VIII che sarà diretto da Karim Aïnouz.

Michelle Williams e Jude Law, protagonisti di “Firebrand”

Michelle Williams

Michelle Williams e Jude Law saranno i protagonisti di un horror psicologico che ha per sfondo la sanguinaria corte dei Tudor. La Williams vestirà i panni della regina Catherine Parr, sesta e ultima moglie di Enrico VIII, nonchè unica che non morì o fu esiliata. Jude Law vestirà invece i panni del perfido Enrico VIII.

Dietro la macchina da presa figura Karim Aïnouz (“La vita invisibile di Eurídice Gusmão”), mentre la sceneggiatura è affidata a Jessica Ashworth (“Killing Eve”) e Henrietta Ashworth (“Killing Eve”). Brouhaha Entertainment produrrà.

La storia

Quando la giovane Catherine Parr (Williams) sposò il re Enrico VIII (Law) già sapeva che probabilmente non solo non sarebbe stata felice con un uomo in declino e sempre più dispotico, ma probabilmente non sarebbe neanche sopravvissuta. Le donne che erano state al suo posto prima di lei avevano subito una sorte terribile: due erano state cacciate, uno era morta di parto e altre due erano state decapitate. Catherine che era protestante, aveva accettato di sposare Enrico VIII, cattolico, perchè segretamente convinta di poter convertire lui e il regno. La fede cattolica di Enrico, d’altra parte, aveva iniziato a vacillare quando la chiesa si oppose al divorzio dalla prima moglie chiesto per poter sposare Anna Bolena, che poi sarebbe stata decapitata.

Nel film il thriller psicologico si svilupperà a partire dal punto di vista di Catherine obbligata a vivere con un mostro, ma dotata di straordinaria volontà.

Queste le parole del regista sulla Parr in una lettera agli acquirenti

“Una donna ferocemente brillante, illuminata ed emancipata a cui mi ispiro profondamente, una donna che è stata ampiamente ignorata, o certamente sottorappresentata. nella storia inglese dei Tudor.

Si sa molto del regno tirannico di Enrico VIII, si sa molto del re stesso e di coloro che perirono per mano sua, ma qui mi concentro su una donna che non solo è riuscita a sopravvivere, ma anche a prosperare e conquistare. Firebrand è l’opportunità di presentare a un pubblico più vasto il ritratto commovente di un personaggio unico nella storia, sorprendentemente intatto sul grande schermo fino ad ora.

La storia seguirà gli ultimi mesi della sopravvivenza di Catherine Parr come regina d’Inghilterra, di conseguenza gli ultimi mesi della vita di Enrico VIII come re. Catherine Parr era una donna che ha osato sognare nell’incubo di una relazione violenta in decadenza, una persona che desiderava audacemente un nuovo futuro per il proprio paese in un mondo in cui essere donna era solo una realtà accessoria al dominio maschile, una regina che ha ignorato ciò che il suo ruolo le prescriveva di essere: sottomessa o brutalmente assassinata. Per me questa è una rivisitazione di un film “in costume”, qui siamo più vicini a un film horror psicologico, o un thriller politico, un potboiler ambientato nell’Inghilterra dei Tudor superstiziosa e intrisa di sangue, immersa negli orrori quotidiani della corte e del realtà di sopravvivere a un tiranno.

Come Catherine ha osato immaginare la propria idea di nazione, io oso immaginare i rilievi e i sapori di questa Inghilterra medievale e pre-imperiale. Immagino una natura invasiva e brutale, minacciosamente misteriosi come i giochi di potere e le cospirazioni che popolano i gelidi corridoi dei palazzi.

Il sussurro del vento invernale che si fonde con le grida di dolore, disperazione e speranza dei personaggi. Il fardello del non detto, la forza travolgente della sopravvivenza, il disagio dei corpi intrappolati nel peso delle vesti regali. Il barcollamento del potere si mescolava al freddo inevitabile di un’Inghilterra invernale. Qualcosa di denso, intenso, come il peso della materia. Con Firebrand voglio portare sullo schermo il calore dei corpi minacciati, il battito martellante dei loro cuori, il vapore dei loro respiri, l’apparente controllo di vite che sono in costante minaccia. Vedo oro, atteggiamenti e violenza. Immagino un’opera fatale, un gioco di vita o di morte, un film con colori saturi, cremisi e blu profondi”.

Roberta Rosella

28/10/2021

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