Il mondo del cinema si arricchisce di un nuovo capitolo con il lungometraggio Libre, diretto dall’attrice e regista Mélanie Laurent. Già apprezzata per il suo talento sia davanti che dietro la macchina da presa, Laurent presenta questa volta un poliziesco romantico, disponibile su Prime Video, che racconta le gesta di un rapinatore audace e carismatico. Il film è ispirato a eventi realmente accaduti, dando vita a un racconto intrigante che unisce azione e sentimenti, rendendo omaggio a una figura che ha affascinato pubblico e forze dell’ordine.
Un protagonista poco comune: Bruno Sulak
Libre narra la vita di Bruno Sulak, un rapinatore che, tra il 1977 e il 1985, mise a segno una serie impressionante di colpi, ridando vita alla figura dell’antieroe. Sulak, nato in Algeria nel 1955 da genitori che avevano conosciuto il colonialismo francese, rappresenta una sorta di ribellione contro un sistema che sentiva estraneo. In otto mesi, riuscì a rapinare 19 supermercati, accompagnato da un comportamento che strideva con l’immagine classica del criminale: senza passamontagna, baciava le mani delle cassiere e si mostrava affabile persino con i poliziotti.
Il suo modo di agire provocatorio e disinvolto non era solo per la ricerca di un profitto materiale: Sulak voleva sfidare il sistema, usando battute come “ho più soldi io di Bjorn Borg” per parodiare la sua esistenza e rendere ridicolo il potere che lo circondava. La regia di Laurent riesce a catturare questa dualità dell’uomo, dall’anima da delinquente a quella di un lupo solitario carismatico, rendendolo un personaggio affascinante.
L’amore e le relazioni di Bruno Sulak
Il film offre uno spaccato della vita privata di Sulak, mettendo in evidenza le sue relazioni più importanti. In particolare, l’amore per una donna, Annie, si rivela fondamentale nella sua esistenza. Annie non era solo la sua compagna, ma anche la persona che lo supportava nei momenti più difficili, conducendolo nei suoi viaggi tra un colpo e l’altro. Le scene che li ritraggono insieme mostrano un legame profondo, capace di dare un volto umano a un personaggio altrimenti percepito come un semplice criminale.
Ma la rete di relazioni di Sulak non si esaurisce qui. Amici e compagni nella clandestinità, come Novica “Stiv” Jovanović, un gangster serbo, forniscono un’immagine di una comunità legata da un profondo senso di solidarietà, dove l’amicizia supera anche le sbarre delle galere. Un momento emblematico è quando Sulak torna in carcere per liberare un compagno di cella, dimostrando che anche in un contesto di delinquenza, l’affetto e la lealtà possono emergere.
Un mix di azione e divertimento: il tocco di Mélanie Laurent
Con Libre, Mélanie Laurent riesce a fondere diversi elementi, creando un’opera che intrattiene e provoca riflessioni. Il film si distacca dai canoni tradizionali del thriller poliziesco per abbracciare un approccio più leggero, quasi ludico, richiamando per certi versi l’immagine dell’eroe dei cartoni animati giapponesi degli anni ’70, con un Bruno che sembra incontrare il celebre Arsenio Lupin.
L’equilibrio tra l’azione e il romanticismo è sapientemente gestito, permettendo al pubblico di approcciarsi alla storia di Sulak con curiosità e ilarità, affascinato dalla figura di un uomo che gioca con il concetto di legge e giustizia. A sostenere questa interessante narrativa c’è il carisma di Lucas Bravo, protagonista maschile, noto presto al grande pubblico grazie al suo ruolo nella serie Netflix Emily in Paris e nel film Ticket to Paradise. La performance di Bravo riesce a rendere bene sia l’aspetto affascinante che quello più complesso del personaggio, contribuendo a un quadro narrativo avvincente.
In un mondo che spesso celebra eroi convenzionali, Libre di Mélanie Laurent si propone come un’opera originale e memorabile, in grado di suscitare interesse e intrattenere grazie a una storia ricca di sfaccettature e sorprese. Disponibile su Prime Video, il film si preannuncia come un must per gli amanti del genere e per chi cerca racconti in grado di mescolare azione e romanticismo in modo inedito.