Durante un evento all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la sceneggiatrice Meg LeFauve ha condiviso dettagli sul lungo e complesso percorso che ha portato alla creazione di Inside Out e del suo sequel. L’incontro, intitolato “The Long Journey to Inside Out and Inside Out 2”, ha attirato un pubblico numeroso, composto da studenti e appassionati di cinema, e ha offerto uno sguardo approfondito sul mondo dell’animazione e sulla narrazione delle emozioni.
Un incontro di ispirazione e creatività
L’Università Cattolica ha ospitato Meg LeFauve, una figura di spicco nel panorama dell’animazione, per un evento che ha unito riflessione e storytelling. L’aula Pio XI, affollata di studenti e professionisti, ha fatto da cornice a una discussione che ha toccato temi profondi legati alla narrazione e alla rappresentazione delle emozioni. L’incontro è stato parte della Laurea Magistrale in The Art and Industry of Narration e del Master internazionale MISP, sotto la direzione del Professor Armando Fumagalli. La sceneggiatrice ha parlato del suo lavoro con la Pixar e delle sfide affrontate durante la scrittura dei film.
L’evoluzione di un’idea: dalla mancanza di trama alla creazione di emozioni
Quando Meg LeFauve è entrata a far parte del team di Inside Out, il progetto era ancora in fase embrionale. “C’era un grande gruppo di lavoro, ma il film non era ancora definito”, ha spiegato. LeFauve ha dovuto affrontare la sfida di dare forma a un concetto inizialmente astratto, trasformando idee sparse in una narrazione coesa. Il suo obiettivo era quello di esplorare le emozioni in modo autentico, creando personaggi che potessero risuonare con il pubblico. La sceneggiatrice ha collaborato con Pete Docter e Josh Cooley, dando vita a un film che ha rivoluzionato il modo di rappresentare il mondo interiore.
La nascita di Bing Bong e l’importanza del dolore
Uno dei momenti più toccanti dell’incontro è stato il racconto della creazione di Bing Bong, l’amico immaginario di Riley. L’ispirazione per questo personaggio è arrivata da un incontro con uno psicologo, che sottolineava l’importanza di permettere ai bambini di vivere le proprie emozioni, anche quelle dolorose. “Non si tratta di consolare subito, ma di lasciare che i bambini vivano il proprio dolore”, ha affermato LeFauve. Bing Bong rappresenta proprio questa idea: il dolore è una parte inevitabile della vita e deve essere affrontato. Il suo sacrificio nel film diventa un momento cruciale, evidenziando l’importanza dell’accettazione delle emozioni.
La forza della tristezza e il messaggio di Inside Out
Un elemento centrale del progetto è stata l’idea di abbracciare la tristezza, proposta da Pete Docter. Meg LeFauve ha condiviso la sua reazione a questa proposta: “Questa cosa cambierà il mondo”. La sceneggiatrice ha spiegato come la tristezza non debba essere vista come un nemico, ma come una via per sviluppare empatia e connessione con gli altri. Un esempio significativo è la scena in cui Riley esprime ai genitori il suo malessere, portando a un momento di autenticità e condivisione. Questo scambio tra genitori e figlia rappresenta un incontro reale, dove la tristezza diventa un ponte per la comprensione reciproca.
Le sfide della scrittura e il processo di riscrittura
Meg LeFauve ha parlato apertamente delle difficoltà incontrate durante la scrittura di Inside Out. Ha descritto il lavoro come un processo collettivo, ma anche di profonda introspezione. La sceneggiatrice ha rivelato che la sceneggiatura è stata riscritta numerose volte, con l’eliminazione di sequenze che inizialmente sembravano promettenti, ma che non si integravano nella narrazione complessiva. Ha sottolineato l’importanza di mantenere la coerenza narrativa, evidenziando come alcune scene, come quella del sistema di credenze, siano fondamentali per la comprensione del film.
Inside Out 2: nuove emozioni e complessità narrative
Nel sequel, Inside Out 2, sono state introdotte nuove emozioni, tra cui ansia e invidia. Meg LeFauve ha spiegato come l’ansia sia stata rappresentata con rispetto, sottolineando che non è una forza negativa, ma un’emozione che cerca di proteggere. Anche l’invidia ha un ruolo positivo, in quanto può rivelare desideri profondi. La sceneggiatrice ha condiviso un aneddoto toccante riguardo a una madre e sua figlia che, guardando il film, hanno avuto una conversazione significativa sull’ansia, dimostrando come il film possa aprire spazi di dialogo sulle emozioni.
Un viaggio emotivo che continua
LeFauve ha concluso il suo intervento parlando delle sfide affrontate nella scrittura di Inside Out 2, che ha richiesto un equilibrio tra nuove emozioni e personaggi già noti. La sceneggiatrice ha affermato che ogni scelta narrativa è stata ponderata con attenzione, per garantire una rappresentazione autentica delle emozioni. Il viaggio di Riley continuerà con un terzo capitolo, promettendo di esplorare ulteriormente il mondo delle emozioni e la crescita personale.
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