Matteo Paolillo, noto per il suo ruolo in “Mare Fuori“, ha recentemente partecipato a un talk al Riviera International Film Festival, dove ha condiviso le sue esperienze professionali e personali. Durante l’evento, l’attore ha parlato del suo percorso artistico, della sua visione del successo e dei suoi progetti futuri, tra cui il film “Io+Te” di Valentina De Amicis.
Un momento di celebrazione e riflessione
Durante il talk, mentre Matteo Paolillo si esibiva sul palco, le campane di una chiesa vicina hanno iniziato a suonare, segnalando l’elezione di un nuovo Papa. Questo evento ha colto l’attenzione del pubblico, che ha condiviso la notizia con entusiasmo. Paolillo, in un momento di riflessione, ha commentato una recente storia riguardante Papa Francesco, sottolineando l’importanza del messaggio che il Pontefice trasmette attraverso le sue scelte. L’attore ha evidenziato come la rinuncia a privilegi in un’epoca di ostentazione possa rappresentare un messaggio potente e significativo.
Il rapporto con il successo e la carriera
Matteo Paolillo ha iniziato la sua carriera artistica a soli tredici anni, recitando in una compagnia teatrale a Salerno. Dopo aver conseguito il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 2019, ha ottenuto il ruolo di Edoardo Conte in “Mare Fuori“, un’esperienza che ha cambiato radicalmente la sua vita. L’attore ha descritto l’affetto del pubblico come un dono inaspettato, ma ha anche messo in guardia sui rischi legati al successo. “Il successo può essere un’arma a doppio taglio”, ha affermato, riflettendo sulla pressione di dover sempre raggiungere nuovi traguardi. Paolillo ha condiviso le sue considerazioni sulla generazione attuale, cresciuta con l’idea che il successo sia l’unico obiettivo da perseguire, senza mai raggiungere una vera meta.
L’esperienza in “Mare Fuori” e nuovi orizzonti
Con la conclusione della quarta stagione di “Mare Fuori“, Paolillo si prepara ad affrontare nuove sfide professionali. Sebbene non abbia ancora visto l’inizio della quinta stagione, ha espresso il desiderio di supportare i suoi colleghi. La serie ha avuto un impatto significativo, portando alla creazione di un musical e di un prequel incentrato su Rosa Ricci. Riguardo al potenziale rischio che il titolo diventi un prodotto commerciale, l’attore ha riconosciuto il conflitto tra l’aspetto commerciale e quello artistico, un tema ricorrente nell’industria cinematografica.
Il film “Io+Te” e le tematiche affrontate
Uno dei progetti più attesi da Paolillo è “Io+Te“, il debutto alla regia di Valentina De Amicis, in cui recita insieme a Ester Pantano, Eva Cela e Antonio De Matteo. L’attore ha spiegato che le tempistiche nel cinema sono lunghe, specialmente per le opere prime, e ha evidenziato le difficoltà legate alla crisi del tax credit. “Spero che il film possa uscire al più presto”, ha affermato, descrivendo il suo personaggio come un giovane sensibile e maturo, coinvolto in una storia d’amore che affronta temi delicati come l’aborto e l’infertilità maschile. Paolillo ha sottolineato l’importanza di esplorare questi argomenti e di riflettere sul significato di essere uomini nella società contemporanea.
La passione per la musica e il debutto come scrittore
Oltre alla recitazione, Matteo Paolillo ha dimostrato di avere un talento anche nel canto, come evidenziato dalla sigla di “Mare Fuori“. Dopo il successo del singolo “Origami all’alba“, ha pubblicato un nuovo brano intitolato “Sotto la pelle“. L’attore ha spiegato che la musica è sempre stata una sua passione, un hobby che ha coltivato nel tempo. Ha notato come la scrittura di canzoni gli permetta di esprimere liberamente le proprie emozioni, a differenza della recitazione, dove è vincolato a una narrazione prestabilita.
Nel 2024, Paolillo ha fatto il suo esordio come scrittore con il romanzo “2045“, pubblicato da Solferino. Il libro racconta la storia di Zyon, un giovane che affronta una grave disabilità e la sua lotta con la tecnologia. L’attore ha spiegato che il romanzo esplora il futuro della tecnologia e il suo impatto sulle relazioni umane, evidenziando la crescente difficoltà di esprimere emozioni in un mondo sempre più dominato dalla performance e dall’apparenza.
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