Il 5 giugno 2025, il cinema italiano accoglierà “Mani Nude”, la seconda opera di Mauro Mancini, che si distacca dal genere per affrontare tematiche complesse legate alla violenza e all’educazione al male. Presentato con successo alla Festa del Cinema di Roma, il film si avvale di un cast di attori di talento, tra cui Alessandro Gassmann e Francesco Gheghi, che hanno contribuito a dare vita a una storia intensa e provocatoria.
La trama di “Mani nude”
“Mani Nude” narra la storia di Davide, interpretato da Francesco Gheghi, un giovane che si ritrova coinvolto in un mondo di combattimenti clandestini. Dopo essere stato rapito durante un rave, Davide viene portato in un carcere/nave dove è costretto a combattere per la propria sopravvivenza. La pellicola si divide in due atti: il primo è caratterizzato da una violenza cruda e palpabile, mentre il secondo si concentra su una riflessione più profonda sui temi dell’odio, del riscatto e del perdono. Il regista Mauro Mancini, già noto per il suo lavoro in “Non odiare”, esplora nuovamente la disumanizzazione dei personaggi, un tema che gli sta particolarmente a cuore.
Il film trae ispirazione dal romanzo di Paola Barbato, vincitore del premio Scerbanenco nel 2008, ma si distacca dalla trama originale per offrire una narrazione che si evolve e si adatta ai temi contemporanei. I combattimenti clandestini, gestiti da un misterioso signore interpretato da Renato Carpentieri e da un allenatore spietato, Minuto, interpretato da Alessandro Gassmann, pongono in luce la disperazione di una gioventù in cerca di riscatto.
Tematiche e messaggi del film
Mauro Mancini ha dichiarato di voler continuare a esplorare i temi dell’odio e della violenza, già presenti nel suo lavoro precedente. “Mani Nude” non è solo un film violento, ma un’opera che invita a riflettere sulla violenza stessa e sulle sue origini. Il regista sottolinea l’importanza del ruolo del cineasta nel sollevare interrogativi morali e sociali, spingendo il pubblico a confrontarsi con questioni di grande rilevanza.
Gassmann, nel suo ruolo di Minuto, ha dovuto affrontare una trasformazione significativa, sia fisicamente che emotivamente. Ha descritto il suo personaggio come un’emanazione della disumanizzazione, un tema che risuona fortemente nel contesto attuale. La sua performance si distacca dai ruoli precedenti, richiedendo un approccio più austero e meno empatico, il che ha rappresentato per lui una sfida interessante e formativa.
La preparazione e le sfide del cast
La preparazione fisica per “Mani Nude” è stata intensa e ha richiesto un impegno quotidiano da parte degli attori. Entrambi, Gassmann e Gheghi, hanno dovuto seguire un regime alimentare rigoroso e allenarsi per aumentare la massa muscolare, con risultati visibili nelle loro interpretazioni. Gheghi ha guadagnato dieci chili per il suo ruolo, mentre Gassmann ha cercato di incarnare la figura di un predatore, ispirandosi a creature come lo squalo.
Il film è stato girato in location suggestive, tra cui la Bulgaria e la Calabria, che hanno contribuito a creare un’atmosfera unica e coinvolgente. La colonna sonora, composta da Dardust, arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva, mentre la fotografia di Sandro Chessa cattura l’essenza dei luoghi e delle emozioni dei personaggi.
Riflessioni sul potere del cinema
Francesco Gheghi ha condiviso la sua esperienza sul set, sottolineando come “Mani Nude” abbia influenzato il suo approccio al lavoro di attore. Ha descritto il film come un’opportunità unica, ringraziando Mancini e Gassmann per il supporto e l’ispirazione ricevuti. Gheghi ha evidenziato il contrasto tra il suo personaggio e la figura paterna che cerca di trovare nel contesto paradossale del film, un aspetto che ha reso la sua interpretazione ancora più complessa e profonda.
Gassmann ha concluso con una riflessione sul contesto sociale attuale, evidenziando come la violenza e l’aggressività siano sempre più presenti nella vita quotidiana, specialmente tra i giovani. Ha espresso la speranza che “Mani Nude” possa stimolare una riflessione critica e non un’emulazione della violenza rappresentata, invitando il pubblico a considerare le conseguenze delle proprie azioni.
“Mani Nude” si preannuncia come un’opera significativa nel panorama cinematografico italiano, capace di affrontare tematiche attuali e di stimolare un dibattito necessario sulla violenza e le sue radici.
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