Dopo la trasposizione del 1968, sotto la direzione del mitico Mario Bava, “Diabolik” tornerà al cinema grazie ai Manetti Bros.
I papabili interpreti: Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea
Non è ancora notizia certa ma, secondo i tanti rumors, sembra che sarà Luca Marinelli a interpretare l’eroe, nato dall’estro creativo delle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani agli inizi degli anni Sessanta.
Un film, definito dai due registi come “oscuramente romantico” e che si concentrerà soprattutto sull’incontro tra il ladro in calzamaglia e la bella Eva Kant, che probabilmente sarà interpretata da Miriam Leone. Per quanto riguarda il terzo personaggio centrale della storia, l’ispettore Ginko, il nome emerso è quello di Valerio Mastandrea.
Le riprese si svolgeranno in Friuli, a Bologna per gli interni e a Milano per gli esterni. La sceneggiatura sarà realizzata dagli stessi Manetti Bros, Mario Gomboli e Michelangelo La Neve. Prodotto da Monpracem e RaiCinema con Astorina, “Diabolik” dovrebbe uscire alla fine del 2020 come titolo di punta della 01 Distribution.
Il “Diabolik” di Mario Bava
La produzione del primo “Diabolik” cinematografico risultò abbastanza tormentata. 70 milioni di lire anticipati da Dino De Laurentiis per un film le cui premesse nacquero nell’autunno del 1965. La regia era stata affidata a Seth Holt, mentre per la parte di Diabolik e Eva Kant erano stati scelti rispettivamente George Raft e Elsa Martinelli. Con l’infortunio dell’attore protagonista, De Laurentiis colse la palla al balzo per ricominciare tutto da capo, ammettendo il bassissimo livello che stava assumendo il lavoro: la regia venne dunque affidata a Mario Bava, l’elegante ladro in calzamaglia ebbe il volto di John Phillip Law mentre per Eva Kant si scartò Catherine Deneuve, cacciata dal set dopo una decina di giorni, e si scelse Marisa Mell. Per il ruolo dell’ispettore Ginko, l’attore selezionato fu Michel Piccoli.
Le riprese del film del 1968 si svolsero tra gli stabilimenti di Roma di De Laurentiis, in quelli di Torino, nella grotta azzurra di Capri e nel litorale laziale. Non poche furono le polemiche tra De Laurentiis e Bava, soprattutto per le diverse scene violente che il regista voleva inserire per fedeltà al fumetto e che il produttore voleva omettere – o quantomeno diminuire – per paura della censura.
Costata 200 milioni di lire, la pellicola incassò 265 milioni in tutto, deludendo le aspettative della produzione, che abbandonò l’idea di un sequel.
Diabolik, il fumetto
“Diabolik”, nato dal genio delle sorelle Giussani, è il capostipite del fumetto nero italiano. Il personaggio, creato nel 1962, venne definito nel primo numero, del primo Novembre, come “il re del terrore”. Un eroe, dunque, negativo, pronto anche a uccidere pur di ottenere i risultati desiderati.
Per la prima volta, inoltre, con “Diabolik” cambiò il formato di pubblicazione: non più la striscia, bensì un tascabile con due o tre vignette per tavola e una storia completa raccontata in oltre cento pagine.
Insomma una rivoluzione a tutti gli effetti, quella generata da questo mitico protagonista, che molto deve ai colleghi dell’Ottocento (basti pensare a Rocambole, Arsenio Lupin e Fantomas). Ancora oggi, Diabolik riesce ad attrarre un vasto pubblico, sicuramente curioso di apprezzare (si spera!) il film, che a distanza di decenni, i Manetti Bros hanno deciso di dedicargli.
Lorenzo Buellis
19/06/2019