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Lo Spietato: regista e cast incontrano la stampa

Oggi, al The Space Cinema Roma Moderno, si è tenuta la conferenza stampa del film “Lo Spietato“, prodotto da Bibi Film in collaborazione con Rai Cinema e distribuito al cinema da Nexo Digital dal 8 al 10 aprile, per poi andare sulla piattaforma streaming Netflix. All’incontro vi erano Renato De Maria, regista e co-sceneggiatore affiancato alla scrittura da Valentina Strada e Federico Gnesini, Riccardo Sinigallia e Emiliano Di Meo, i compositori e responsabili delle musiche. Infine i membri del cast Riccardo Scamarcio, Sara Serraiocco, Alessio Praticò, Alessandro Tedeschi e Marie-Ange Casta (affiancata da una traduttrice).

Lo Spietato: sogno e adolescenzaLo Spietato - regista e cast incontrano la stampa

Renato De Maria ha dichiarato che è sempre stato appassionato dei gangster movie americani e sognava da tanto tempo di poter fare un progetto simile. Un sogno adolescenziale che dovesse ricalcare le caratteristiche principali dei film di questo genere: ad esempio l’ascesa e la caduta del protagonista. Inoltre il regista aveva fatto per l’Istituto Luce un documentario sui gangster italiani, aggiungendo che da tutta la vita voleva lavorare a pellicole simili. Così come De Maria anche Riccardo Scamarcio è sempre stato un grande appassionato del genere. L’attore leggendo la sceneggiatura non aveva capito benissimo che tipo di film il regista volesse fare, quest’ultimo gli rispose: “Alla Goodfellas (“Quei Bravi Ragazzi“, 1990)”. Con questa risposta Scamarcio si convinse subito a fare il film.

Oltre a queste curiosità e passioni adolescenziali, De Maria è stato coinvolto nel progetto perché alcuni elementi della storia rimandavano alla sua infanzia; difatti la madre del regista, così come Mariangela (interpretata da Sara Serraiocco), lavoravano come cucitrici dei vestiti delle bambole.

Lo Spietato: una lavorazione tra gioco e unità

I costi della pellicola si aggirano intorno ai 4 milioni di euro ed è stato girato in appena 6 settimane. Alla stesura della sceneggiatura invece ci vollero dai 3 ai 4 anni, traendo liberamente ispirazione dal libro “Manager Calibro 9” di Luca Fazzo e Pietro Colaprico. I produttori volevano soprattutto un film leggero e ironico in molte parti, in modo che fosse adatto al pubblico. Non solo, quando a fine riprese Netflix gli propose di portare la pellicola sulla sua piattaforma, gli addetti delle case di produzione erano curiosi di sfruttare anche lo streaming per la distribuzione di “Lo Spietato”, dato che il sito web può raggiungere facilmente ben 190 paesi.

A detta del regista, la parte più difficile della lavorazione del film è stata la ricostruzione degli ambienti anni 80-90. Le auto usate erano tutte d’epoca, i vestiti per la maggior parte sono stati presi dagli archivi di Versace e Armani. Difatti durante quei decenni, il design era un aspetto molto importante.

Gran parte il cast era molto unito durante le prove, c’era una volontà generale di sperimentare e giocare con i ruoli, anche fuori dal set. Secondo Scamarcio tutte le particelle (i membri della troupe) erano armonizzate nella lavorazione, una visione quantistica per rappresentare il grande lavoro dietro il film.

Francesco Fabrizi

04/04/2019

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