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La storia di “Don’t You (Forget About Me)”: il brano simbolo di Breakfast Club e le sue origini

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La canzone “Don’t You “ dei Simple Minds è diventata un inno generazionale grazie al film cult “Breakfast Club” di John Hughes. Questo brano, che ha segnato la carriera della band scozzese, ha una storia interessante che merita di essere raccontata. In questo articolo, esploreremo le origini della canzone, le reazioni delle star coinvolte e il documentario che celebra la carriera dei Simple Minds.

Il rifiuto iniziale dei Simple Minds

Inizialmente, i Simple Minds non erano entusiasti all’idea di registrare “Don’t You “. La band, che aveva già un proprio stile musicale ben definito, riteneva che il brano non si adattasse alla loro identità artistica. Prima di loro, anche altri artisti come Bryan Ferry e Billy Idol avevano rifiutato la proposta di lavorare su questa canzone. Tuttavia, dopo un’attenta riflessione, i Simple Minds decisero di accettare la sfida e di registrare il brano. Questa scelta si rivelò fondamentale per la loro carriera, poiché “Don’t You “ divenne il pezzo simbolo della loro musica e un classico degli anni ’80.

La reazione di Molly Ringwald al primo ascolto

Molly Ringwald, protagonista di “Breakfast Club”, ha condiviso la sua reazione al primo ascolto della canzone nel documentario “Simple Minds: Everything Is Possible”, che uscirà nei cinema il 13 giugno. L’attrice ha descritto il brano come “crudo” e ha paragonato l’emozione che suscitava a una “telefonata oscena”, ma in un senso positivo. Questo commento evidenzia l’impatto emotivo che la canzone aveva su di lei e come fosse in sintonia con il tema del film, che affronta le sfide e le esperienze degli adolescenti.

In un aneddoto interessante, Ringwald ha rivelato di aver consigliato i Simple Minds a John Hughes, affermando di voler prendersi un po’ di merito per la scelta musicale del regista. Questo dettaglio sottolinea il legame tra la musica e il cinema, e come le decisioni artistiche possano influenzare il risultato finale di un’opera.

Il documentario sui Simple Minds

Il documentario “Simple Minds: Everything Is Possible” non si limita a raccontare la storia della canzone, ma offre uno sguardo approfondito sulla carriera della band, che si estende per oltre quarantacinque anni. Il film esplora le origini punk dei Simple Minds negli anni ’70 e il loro successivo passaggio al post-punk e all’art rock negli anni ’80, evidenziando il successo ottenuto con “Don’t You “.

Inoltre, il documentario affronta le difficoltà creative che la band ha affrontato negli anni ’90 e il loro ritorno alla ribalta a partire dal 2010. Jim Kerr, leader della band, esprime con orgoglio la sua opinione sul gruppo, affermando: “Siamo una dannata grande band”. Queste parole riflettono la resilienza e la determinazione dei Simple Minds nel continuare a fare musica e a rimanere rilevanti nel panorama musicale.

I protagonisti di Breakfast Club e il loro legame

Recentemente, Molly Ringwald ha avuto l’opportunità di riunirsi con i suoi ex compagni di set di “Breakfast Club”, tra cui Ally Sheedy, Judd Nelson, Emilio Estevez e Anthony Michael Hall. Questa reunion ha riacceso l’interesse per il film e ha ricordato ai fan l’importanza di questa pellicola nella cultura pop. La connessione tra il cast e la musica dei Simple Minds è un esempio di come il cinema e la musica possano intrecciarsi, creando opere che rimangono nel cuore delle persone per generazioni.

In sintesi, “Don’t You “ non è solo una canzone, ma un simbolo di un’epoca e di un film che ha segnato la storia del cinema. La sua storia, le reazioni delle star e il documentario che celebra i Simple Minds contribuiscono a mantenere viva la memoria di questo classico intramontabile.

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Luigi Gigli

Luigi Gigli

Sono Luigi Gigli, critico d'arte, scenografo e amante del mondo dello spettacolo. Mi appassiona tutto ciò che ruota intorno a gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Con il mio background in video editing e scenografia, analizzo e racconto con uno sguardo unico le tendenze e i dietro le quinte di questo affascinante universo.

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