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La serie “Scissione”: la genesi, i segreti e il futuro della produzione di Apple TV+

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“Scissione”, la serie creata da Ben Stiller e Dan Erickson, ha contribuito a rendere Apple TV+ un nome riconoscibile nel panorama delle piattaforme di streaming. In questo articolo, esploreremo la sua genesi, i retroscena che hanno preceduto la seconda stagione e le prospettive future della serie.

La competizione nel mercato dello streaming

Nel contesto attuale del mercato dello streaming, Netflix continua a dominare, ma le altre piattaforme come Apple TV+, Amazon Prime Video e Disney+ non sono rimaste a guardare. Ognuna di queste aziende sta investendo in contenuti originali per attrarre e mantenere l’attenzione degli abbonati. Apple TV+, lanciata nel novembre 2019, ha impiegato tre anni per presentare una serie che potesse definirne l’identità. Nonostante un catalogo inizialmente interessante, è stata “Scissione” a segnare un punto di svolta per la piattaforma, rendendola più riconoscibile.

A differenza dei suoi concorrenti, Apple TV+ si distingue per la sua offerta esclusivamente composta da produzioni originali. Non è un servizio che aggrega contenuti di terze parti, ma si concentra su lungometraggi e serie TV di proprietà. Questa scelta riflette la strategia aziendale di Apple, che non considera lo streaming come il suo core business, ma piuttosto come un’aggiunta al suo ampio portafoglio di prodotti e servizi.

La nascita di “Scissione”

La storia di “Scissione” ha inizio dieci anni fa, quando Ben Stiller ha letto per la prima volta il copione del pilot scritto da Dan Erickson. La trama ruota attorno a Mark Scout, un uomo che, dopo aver vissuto una tragedia personale, decide di sottoporsi a una procedura che separa la sua vita lavorativa da quella personale. Questo concetto di dissociazione tra le due esistenze ha radici nella depressione che Erickson ha vissuto durante un periodo di lavoro in un’azienda poco stimolante. L’idea di creare una narrativa che esplorasse il confine tra vita lavorativa e vita privata si è rivelata particolarmente affascinante.

Stiller ha trovato nella storia di Erickson elementi tipici delle commedie ambientate nel mondo del lavoro, ma con un tocco inquietante che ha reso la serie unica. Per il ruolo principale, entrambi hanno pensato ad Adam Scott, noto per le sue performance in commedie di successo. Stiller ha contattato Scott durante il Sundance Film Festival nel 2017, e l’attore ha subito mostrato interesse per il progetto.

Le sfide della produzione

Nonostante il talento di Stiller e Erickson, la strada per la realizzazione di “Scissione” non è stata priva di ostacoli. Anche un nome affermato come Ben Stiller ha dovuto affrontare una serie di rifiuti da parte degli studios, che non erano interessati a finanziare un’idea originale. La fortuna ha voluto che Apple, all’epoca priva di una piattaforma di streaming, fosse l’unica azienda a credere nel progetto. Questa scelta si è rivelata vincente, non solo per il supporto finanziario, ma anche per la coerenza tra i temi della serie e la filosofia di design di Apple.

Ben Stiller ha contribuito a definire l’estetica visiva di “Scissione”, optando per un retro-futurismo che richiama gli anni ’80, arricchito da elementi di brutalismo. Questo approccio visivo ha reso la serie distintiva e coerente con il messaggio narrativo.

L’evoluzione dei personaggi

Adam Scott ha condiviso come il suo personaggio, Mark, sia cambiato nel corso della produzione. Inizialmente concepito come un personaggio cinico nei confronti della Lumon, la corporazione per cui lavora, il suo sviluppo ha portato a una rappresentazione più aziendalista. Questo cambiamento ha permesso di esplorare le dinamiche di potere e controllo all’interno della società in cui vive.

Ben Stiller aveva anche considerato di apparire in un cameo, ma alla fine ha deciso di non farlo, lasciando spazio per un focus maggiore sulla narrazione e sui personaggi. La sua presenza, comunque, ha contribuito a generare un interesse maggiore per la serie, attirando l’attenzione di un pubblico più vasto.

Prospettive future per “Scissione”

Riguardo al futuro della serie, Ben Stiller ha mantenuto un certo riserbo. Non ha confermato ufficialmente una terza stagione, ma ha accennato a possibili spin-off. La produzione della seconda stagione ha affrontato sfide significative, tra cui scioperi e conflitti creativi, ma il risultato finale ha dimostrato un alto livello qualitativo.

Stiller ha sottolineato l’importanza dei conflitti creativi, che possono portare a scelte più ponderate e a una narrazione più forte. Entrambi, lui e Adam Scott, hanno espresso l’idea che l’universo di “Scissione” potrebbe essere espanso attraverso un videogioco o merchandise tematico, suggerendo che ci sono molte direzioni in cui la storia potrebbe evolversi.

La serie ha dimostrato di avere un potenziale significativo non solo come prodotto televisivo, ma anche come fenomeno culturale, e le aspettative per il suo futuro rimangono alte.

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Luigi Gigli

Luigi Gigli

Sono Luigi Gigli, critico d'arte, scenografo e amante del mondo dello spettacolo. Mi appassiona tutto ciò che ruota intorno a gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Con il mio background in video editing e scenografia, analizzo e racconto con uno sguardo unico le tendenze e i dietro le quinte di questo affascinante universo.

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